Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito relativo alla nuova configurazione delle pensioni 2014; a tenere banco in questi ultimi giorni l’ipotesi del prepensionamento con successivo taglio sugli assegni mensili proposto dal Ministro Giovannini, una soluzione che potrebbe rappresentare un ottimo viatico soprattutto per esodati, Quota 96, precoci e in generale per qualsiasi tipologia di lavoratori che per motivi più o meno noti non riesce a maturare il diritto alla pensione nonostante 35-40 anni di contributi versati all’Inps.



Facciamo allora un po’ d’ordine facendo il punto su pensioni 2014, esodati, Quota 96, precoci, prepensionamento e prestito pensionistico.



Pensioni 2014, le novità: precoci, esodati e Quota 96

Grande interesse in questi ultime settimane ha destato il nuovo testo curato da Manuela Ghizzoni del Pd e presentato in Commissione Bilancio per il vaglio definitivo: la proposta della Ghizzoni sembra assolutamente percorribile, ma in più di un’occasione la Commissione ha spento ogni possibilità di ricezione ufficiale, e il rischio è che anche questa volta l’esito non sia diverso.



Sul fronte esodati sono state salutate con grande ottimismo le parole del Ministro Franceschini, che per il 2014 ha assicurato un’ulteriore allargamento della platea di salvaguardati esodati con l’inserimento di altri 17.000 nuovi individui. Per i mesi a venire, ha assicurato Franceschini, saranno inoltre avviati nuovi provvedimenti, e non è escluso che si dia corso allo stanziamento di nuovi fondi oltre ai 900 milioni di euro già annunciati a fine 2013.



Nuova protesta dei Cobas Scuola a Roma, che guidati da Massimo Montella hanno ancora una volta manifestato tutto il proprio disappunto in merito alla questione dei Quota 96; differentemente dal caso esodati, esponenti e militanti del comitato Quota 96 che ormai da mesi invocano a gran voce dei cambiamenti paiono francamente sfiduciati, e in molti hanno lanciato degli appelli al deputato Ghizzoni, invitandolo a riflettere sulla possibilità di abbandonare il partito del Pd.

Pensioni 2014, le novità su prepensionamento e prestito pensionistico

Continua poi a tenere banco, come accennato, l’ipotesi del prestito pensionistico avanzata dal Ministro Giovannini: l’idea sarebbe quella di adottare una sorta di prepensionamento per tutti i lavoratori che necessitano di altre 2 o 3 anni per andare in pensione, concedendo loro un prestito (pagato dall’Inps) che verrebbe poi reso mensilmente tramite trattenute dirette sulla pensione stessa (la resa avverrebbe nello specifico tramite il taglio di un 10-15% su ogni assegno mensile).



Certamente avere a disposizione un aiuto quantificabile in 700-800 euro al mese rappresenterebbe una buona soluzione per chi si trova in quella zona di confine tra lavoro e pensione senza in realtà avere nessuna delle due; precoci, esodati e Quota 96 si attendono comunque delle manovre più specifiche e strutturate che siano in grado di produrre una risoluzione definitiva delle loro situazioni, ma al momento non vi sono all’orizzonte sintomi di simili interventi.



Nonostante l’atteggiamento propositivo e costruttivo, continuano poi ad intensificarsi le voci circa una possibile sostituzione dello stesso Ministro Giovannini, con Guglielmo Epifani pronto a subentrare: Epifani vorrebbe una manovra che inverta la rotta rispetto alla riforma Fornero risolvendo in primis la questione legata ai requisiti della pensione di vecchiaia per le donne. Attualmente tali requisiti ricalcano quelli dei colleghi uomini, e stando al pensiero di Epifani (ma anche di numerosi altri esponenti politici e giuslavoristi) si tratta di una vera e propria ‘ingiustizia sociale’.