Prosegue incessante il dibattito sulle Pensioni 2014 INPS: fa sempre più discutere l'opzione contributivo in tema di pensione anticipata donne, sempre aperti invece i fronti esodati, Quota 96 e precoci. A fare da cornice a tutto questo la proposta del prestito pensionistico di Giovannini e le dichiarazioni di Epifani, sempre più convinto che si debba lavorare su un incremento della flessibilità in uscita. Facciamo allora il punto su età, calcolo, pensione anticipata donne, esodati, Quota 96 e precoci.

Pensioni 2014 INPS, le novità: età, calcolo ed opzione contributivo

Come accennato, il dibattito ferve attorno alla cosiddetta opzione contributivo, una chance introdotta dalla riforma delle Pensioni targata Maroni (fu ratificata nel 2004) che in origine consentirebbe alle lavoratrici di fruire della pensione con 57 anni di età e 35 di contributi (se dipendenti) e con 58 anni e stessi anni di contributi se autonome. L'unico vincolo è costituito dal fatto che fruendo di questo regime l'assegno pensionistico sarebbe interamente calcolato con il sistema contributivo e avrebbe dunque degli importi più contenuti.



L'ultimo passo l'ha compiuto la Commissione Lavoro del Senato, che ha sollecitato l'INPS invitandola a ripristinare, per l'opzione contributivo, il termine di fine 2015 e a considerare entro tale soglia il raggiungimento dei requisiti in luogo dell'effettivo pensionamento; adesso è tutto in mano all'INPS, che deve decidere se accogliere o meno la richiesta pervenuta.

Pensioni 2014 INPS, le novità: esodati, Quota 96 e precoci

In tema di Quota 96 tutto tace, o quanto mano è la Commissione Bilancio a far tacere ogni discorso, data la volontà più volta dimostrata di non autorizzare lo stanziamento di nuove risorse per risolvere il caso; proprio la Commissione Bilancio esaminerà il nuovo testo presentato dalla Ghizzoni che vorrebbe ridurre la platea di possibili beneficiari ad un massimo di 4000 soggetti, e dunque il rischio concreto è che tutto si risolva nuovamente in un nulla di fatto.



Sul fronte esodati tengono invece ancora banco le dichiarazioni di Franceschini, che ha assicurato un allargamento del numero di esodati salvaguardati per il 2014 (si parla infatti di altri 17.000 individui coinvolti). Per chiunque si trovi nel limbo tra lavoro e pensione senza avere l'uno ed aver ancora maturato i termini per aver diritto all'altro, una buona soluzione sarebbe quella paventata dal ministro del lavoro Giovannini che vorrebbe l'introduzione di un prestito pensionistico pagato dall'INPS da erogarsi ai lavoratori cui mancano due o tre anni alla pensione.



I beneficiari del prestito renderebbero poi il tutto tramite trattenuta diretta sugli assegni mensili della pensione una volta averne maturato il diritto: in linea generale si lavora comunque nel tentativo di incrementare la flessibilità in uscita (come più volte sottolineato da Epifani), anche se al momento si vanno predisponendo strumenti volontaristici da mettere a disposizione dei lavoratori in luogo di una rettifica delle norme vigenti, specie quelle introdotte dalla riforma Fornero.



Come accennato, il dibattito attorno alle Pensioni 2014 INPS ferve e nelle prossime settimane proseguiranno a ritmo serrato tavoli e meeting tra il ministro Giovannini e le parti sociali. I sindacati sono ormai da tempo sul piede di guerra e vogliono risposte concrete. Il tempo delle parole è finito. Bisogna passare ai fatti.