Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito incentrato sulle pensioni 2014: la proposta di Giovannini che vorrebbe un prestito Inps continua a tenere banco, così come le dichiarazioni del ministro Franceschini e la soluzione presentata dalla Meloni sulle Pensioni d’oro. Facciamo il punto cercando di capire qual è la configurazione delle pensioni 2014 dopo i provvedimenti di fine 2013 (calcolo, età, pensione anticipata e di vecchiaia) e quali sono le prospettive future concentrandoci su esodati, Quota 96, precoci e prestito Inps

Pensioni 2014: calcolo, età e pensione anticipata

Il capitolo pensioni 2014 è stato tra i più interessati dai provvedimenti normativi di fine 2013. In seguito all’approvazione della Legge di stabilità di fine dicembre, le nuove previsioni in tema di età, calcolo e pensione anticipata risultano le seguenti.



Requisiti stabiliti per ottenere la pensione di vecchiaia:

  • lavoratore dipendente o autonomo oppure lavoratrice del settore pubblico: pensione a 66 anni e tre mesi;
  • lavoratrici del comparto privato: pensione a 63 anni e 9 mesi;
  • lavoratrici autonome: pensione a 64 anni e 9 mesi.

Requisiti previsti per poter fruire della pensione anticipata:

  • Con anzianità contributiva maturata al 31 dicembre '95: pensione a 42 anni e sei mesi per gli uomini;
  • Con le stesse condizioni di cui sopra, pensione a 41 anni e sei mesi per le donne.

Pensioni 2014: esodati, Quota 96, precoci e prestito Inps

Per quel che concerne le prospettive future buone notizie per esodati e Quota 96, anche se al momento non si va oltre dichiarazioni di intenti e proposte tutte da discutere.



In primis quella del ministro del lavoro Giovannini (che potrebbe presto essere sostituito da Epifani) che vorrebbe un prestito Inps da erogarsi ai lavoratori due o tre anni prima che maturino il diritto alla pensione; quanto ricevuto in prestito verrebbe poi restituito all’Inps stesso tramite trattenuta diretta del 10-15% sugli assegni mensili. L’ipotesi allo studio, sempre stando alle parole di Giovannini, sarebbe quella di coinvolgere lavoratori, imprese e Stato incrementando la flessibilità in uscita e destinando, in particolare ai primi, strumenti su base volontaristica dei quali servirsi per abbandonare anticipatamente il lavoro. Il prestito Inps rappresenterebbe una buona soluzione per esodati, Quota 96 e in genere per tutte quelle categorie di lavoratori che rimasti senza lavoro e ad un passo dalla pensione non hanno ancora completato il percorso per intero.



Il ministro Franceschini ha inoltre ribadito che nel 2014 la platea di salvaguardati esodati si allargherà con l’inclusione di altre 17.000 unità e lo stanziamento di altri fondi oltre i 900 mln di euro già annunciati a fine 2013; le associazioni sindacali hanno comunque fatto sapere che esodati e Quota 96 attendono al più presto delle risposte perché le loro situazioni rientrino e le previsioni della riforma Fornero cadano. Insomma, il capitolo pensioni 2014 si fa sempre più bollente.



Tiene ancora banco infine la proposta della deputata Giorgia Meloni che vorrebbe un ricalcolo delle pensioni d’oro basato sul sistema contributivo (a suo dire infatti, gli assegni non corrispondono spesso a quanto effettivamente versato nel tempo all’Inps).



La questione connessa alle pensioni 2014 rappresenta di certo una delle problematiche più delicate che il governo Letta è chiamato ad affrontare insieme ad amnistia, indulto e riforma della giustizia e alla legge elettorale, per la quale si stanno vivendo giorni decisivi.