I contributi volontari sono delle somme che il contribuente versa all'Inps per ottenere o aumentare la propria futura pensione di vecchiaia. Vi sono dei casi in cui conviene farlo, altri invece nei quali non conviene oppure non si può. Bisogna analizzare con attenzione la propria situazione lavorativa e contributiva per decidere se versare i contributi volontari e, nel caso, fare la procedura di richiesta all'Inps. Vedremo nei dettagli se e quando conviene e come fare tutto l'iter per ottenere o integrare la pensione di vecchiaia.

Perché si versano i contributi volontari

I contributi volontari si versano per due motivi: integrare i contributi necessari per raggiungere il diritto alla pensione sociale, oppure aumentare il valore della propria pensione.

Attualmente la pensione minima si raggiunge con venti anni di versamenti oppure quindici, per chi ha maturato i contributi prima del 1992.

Andare in pensione senza aver maturato tutti i requisiti necessari, ovverossia il numero di anni minimo indispensabile, significa buttare via tutti versamenti fatti fino a quel momento. In questo caso si può continuare a versare i contributi di tasca propria, aggiungendo naturalmente anche la quota che avrebbe dovuto pagare il datore di lavoro; in questo modo si può almeno raggiungere il valore necessario per ottenere la pensione di vecchiaia. Stesso discorso per chi è stato licenziato oppure ha richiesto la pensione anticipata.

Come si fanno a versare i contributi volontari e chi può richiederli

Per richiedere l'autorizzazione al versamento dei contributi volontari è necessario rivolgersi all'Inps; la domanda verrà accettata se è possibile dimostrare di aver versato almeno tre anni di contributi nei cinque anni precedenti alla data della richiesta, oppure cinque anni di versamenti nell'arco dell'intera vita, ossia 260 settimane.

Per presentare la domanda al versamento dei contributi volontari bisogna andare sul sito dell'Inps e compilare un modulo on-line con tutti i propri dati sia anagrafici che lavorativi e pensionistici.

Nel caso in cui la domanda sia accettata, sarà l'Inps stessa a stabilire l'importo settimanale da dover versare. Se la domanda fosse rifiutata, è possibile presentarla nuovamente dopo novanta giorni.



Chi è escluso dalla possibilità di versare i contributi volontari

Sono esclusi coloro che percepiscono già una pensione, oppure sono iscritti alla Gestione Separata. Vi sono comunque delle eccezioni, pertanto la cosa migliore da fare è recarsi a un patronato presentando tutta la propria situazione lavorativa personale e lasciare che siano loro a consigliarci se sia il caso o meno di fare la richiesta per il versamento dei contributi volontari.

Per versare i contributi volontari si utilizzano i bollettini MAV prestampati che saranno inviati dall'Inps; i pagamenti vanno fatti ogni tre mesi, quindi per il primo trimestre dell'anno il versamento va fatto entro il 30 giugno, per il trimestre luglio-settembre entro il 31 dicembre infine per il trimestre ottobre-dicembre il versamento va fatto entro il 31 marzo.

Le scadenze vanno rispettate scrupolosamente altrimenti i contributi vengono annullati. Se per caso si sbaglia il versamento pagando di meno, il contributo viene ridotto automaticamente; se invece si paga di più l'eccedenza non viene rimborsata in automatico, pertanto occorre farne richiesta all'Inps.