Sappiamo che il mondo del lavoro oggi attraversa un momento alquanto difficile e preoccupante, soprattutto per coloro che hanno superato la soglia dell'età prevista per accedere al mondo dell'impiego. Tuttavia ciò non impedisce che la possibilità di lavoro possa essere preclusa a chi ormai è fuori dai sistemi che lo dirigono e che si possono riassumere in un solo termine: contributi.

L'attuale disciplina in materia contributiva prevede infatti che, per poter accedere alla pensione, occorre aver maturato un certo numero di anni di lavoro e il relativo versamento da parte del datore dei contributi INPS.

Fin qui niente di speciale, ma il problema sorge allorquando in una famiglia subentrano necessità economiche rilevanti e lo stipendio di uno solo dei coniugi non basta: è chiaro che se la coppia è formata da persone over 40 il problema si pone per colui o colei che non lavora e che desidera poter dare una mano in famiglia, ma non può essere assunto/a per " raggiunti limiti di età". Come fare allora?

Secondo me una soluzione ci sarebbe, anche se per qualcuno potrebbe sembrare una mera utopia, tuttavia lancio la palla a qualche economista temerario e alla ricerca di nuovi stimoli. Il coniuge over 40 disoccupato, o meglio in questo caso inoccupato, potrebbe essere assunto tranquillamente, e il datore anzichè aprire una nuova posizione INPS inutile perchè non si arriverebbero a maturare gli anni previsti per la pensione, verserebbe i contributi  nella posizione INPS del coniuge in attività lavorativa, e in tal modo questi potrebbe anticipare la sua cessazione dal lavoro e, nel contempo, l'altro potrebbe usufruire di un proprio stipendio.

Naturalmente la pensione percepita è solo una, e il suo anticipo permetterebbe nuovi ingressi nel mondo del lavoro. E' gioco forza dedurre quindi che  questo sistema eliminerebbe la piaga del lavoro sommerso, il cosiddetto lavoro nero. Mi rendo conto che la materia sia alquanto complessa, che occorre preparazione e studio sempre in aggiornamento, tuttavia la situazione delle famiglie italiane oggi non consente ulteriori giri di parole, vista la crisi economica in perenne galoppo, ma in ogni caso favorire chi è nel pieno delle forze ma anagraficamente non idoneo a raggiungere la pensione significa stimolare la persona anche e soprattutto dal punto di vista psicologico.

Arrivare alla fine del mese è un problema non indifferente, leggiamo ogni giorno casi di cronaca terribili che vedono protagonisti padri di famiglia che si suicidano per disperazione, e i rimedi paiono lontani irraggiungibili. Eppure le soluzioni a volte sono a portata di mano...