Anticipodell'età pensionabile,rispetto allariforma Fornero, conuna contribuzione da parte dei tre soggetti coinvolti, cioèlavoratori,imprese e Stato."Ilprocedimento è complesso. Può prevedere anche il contributo daparte delle aziende. L'idea è di avere una contribuzione da partedi tutti e tre i soggetti (lavoratore, impresa ma anche Stato) ma cideve essere robustezza finanziaria". Èquesta l'idea del ministroGiovanninisulla quale stannolavorandoda mesi i tecnici del ministero, chenon modificherebbe, comunque,le regole pensionistiche vigenti.

Ilpiano ipotizzatodal ministro dovrebbeaverecome fine la soluzioneper quei lavoratoriche, rimasti senzalavoroe senza i requisiti per la pensione, si trovanoin una situazione di particolare precarietàeconomica e sociale.Laproposta, insomma,prevedeche ildipendente cheè apochi anni dall'etàpensionabilee in condizioni economiche diparticolare gravità,possa lasciare il lavoro chiedendo un assegno mensileanticipato.

Contributo chedovrà essere poi restituitoal momento della maturazione effettiva del pensionamento.

Immediatee tiepidele reazionidei sindacati. Ilsegretario confederale CislMaurizioPetriccioli hacosì commentato la proposta"Gli annunci però non bastano, bisognapassare ai fatti". Peril segretario confederale dellaCGIL,Vera Lamonica "La soluzione è quella di introdurre nell'impiantodel sistema un meccanismo di veraflessibilità chenon sia penalizzante per i lavoratori e produca regole sostenibili edefficaci". Insomma la preoccupazione maggiore dei sindacati non è tanto la formula che il governo vorrà adottare, bensì le azioni che questo vorrà intraprendere, per non creare una nuova generazione di esodati, così come fatto con la riforma Fornero.