Riforma Pensioni: l'argomento torna alla ribalta, con le nuove regole introdotte dalla legge Fornero che entreranno in vigore dal 2014 e gli ultimi ritocchi al sistema previdenziale apportati dal governo Letta nella legge di stabilità. Vediamo insieme cosa cambia da gennaio.

Riforma pensioni: al via i nuovi requisiti Fornero

L'età pensionabile si alza, prima di tutto: il requisito dall'anno prossimo sale a 66 anni e 3 mesi per i lavoratori uomini dipendenti e autonomi e per le lavoratrici donne del settore pubblico, attestandosi invece a 63 anni e 9 mesi per lavoratrici del settore privato e a 64 anni e 9 mesi per le lavoratrici autonome.

I requisiti per la pensione anticipata salgono a 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne.

Pensioni 2014 e legge di stabilità: novità rivalutazione e blocco cumulo

Con la legge di stabilità 2014 cambia in primo luogo il meccanismo della rivalutazione degli assegni pensionistici: l'adeguamento all'inflazione si attesta al 100% per gli assegni fino a 3 volte il minimo, al 95% per quelli fino a 4 volte il minimo, e diviene via via sempre più limitato, al 75% fino a 5 volte il minimo e al 50% per quelli superiori a 6 volte 6 volte il minimo. 

Altra misura importante, e molto discussa nell'ultimo periodo, è lo stop al cumulo tra redditi di lavoro e di pensione: il tetto stabilito è quello di 303 mila euro l'anno, soglia oltre la quale scatta il blocco.

Sono inclusi i vitalizi derivanti da funzioni pubbliche elettive, come quelli di deputati e senatori.

Torna anche il contributo di solidarietà sulle cosiddette "pensioni d'oro": il prelievo, decreta la legge di stabilità, sarà del 6% sulla quota di assegno che eccede i 90.168,26 euro annui, del 12% per la parte eccedente i 128.811,80 euro e infine del 18% per la quota sopra i 193.217,70 euro all'anno.