Riforma Pensioni: l'Italia ha ancora tanto da lavorare sul tema. E mentre la legge di stabilità fa il suo percorso, con modifiche non troppo sostanziali al sistema previdenziale, l'Europa ci bacchetta su un aspetto fondamentale che andrà rivisto nel prossimo futuro. Al centro dell'attenzione ci sono le norme sul pensionamento anticipato che, denuncia la Commissione Europea, fissano differenze tra donne e uomini.

Ma i temi caldi in merito al sistema previdenziale sono molti: tra gli altri, le questioni esodati e Quota 96. In più spunta l'incognita Renzi: quale sarà la posizione de neoeletto segretario del Partito Democratico sulle pensioni?

Come influenzerà il governo Letta?

Pensione anticipata donne e uomini, le norme in vigore

Con la riforma Fornero l'età pensionabile è stata equiparata per tutti, uomini e donne, a 66 anni. Ma la stessa equità non si ritrova nelle norme per il pensionamento anticipato: i requisiti minimi di contribuzione per andare in pensione prima di arrivare all'età massima sono fissati in 41 e 3 mesi per le donne e 42 e 3 mesi per gli uomini.

A decretarlo è la legge 214 del 2011, contro la quale la Comunità Europea ha aperto una procedura di infrazione: la norma contraddirebbe l'articolo 157 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, che stabilisce la parità di trattamento tra uomini e donne.

Pensioni, le questioni aperte: esodati e Quota 96

Intanto, sono molti gli aspetti del sistema pensionistico da rivedere, e le storture da correggere. Tra questi, il dramma degli esodati: in loro favore negli scorsi giorni è tornata a far sentire la propria voce la Cgil, con il segretario confederale Giuseppe Braglia che ha ricordato come restino pochi giorni di tempo per apportare modifiche alla legge di stabilità per pensare alle sorti degli esodati e "non tradire quella promessa contratta con i cittadini nel giorno dell'insediamento del Presidente del Consiglio Letta". 

Altro versante quello dei Quota 96, i cosiddetti "esodati della scuola", la cui speranza è ora appesa ad un emendamento presentato dalle deputate Ghizzoni e Incerti alla legge di stabilità: quasi 4 mila lavoratori attendono il pensionamento.

Riforma pensioni: l'incognita Renzi 

Il nuovo segretario del Partito Democratico avrà sicuramente un peso non indifferente nell'orientare le scelte del governo Letta, anche in materia di pensioni. Renzi non ha ancora esposto idee troppo precise in merito, ma in diversi dibattiti pre-primarie ha auspicato la creazione di un sistema più equo tra le generazioni.

La sua posizione sul tema può essere dedotta dalle dichiarazioni di Yoram Gutgeld, suo braccio destro e consigliere economico: sulle pensioni "non farei cose popolari, lo dico subito" ha affermato recentemente Gutgeld, che non disdegna tagli sostanziosi sulle pensioni più alte.