Chi si aspettava una soluzione della incresciosa vicenda degli operatori scolastici in Quota 96 all'interno del Decreto Milleproroghe, approvato in data 28/12/2013 dal Consiglio dei Ministri, è rimasto certamente deluso. Difatti non vi è traccia alcuna, né un appiglio per eventuali correzioni o inserimenti dell'ultima ora. "Il decreto è costruito con le proroghe essenziali" sottolinea il premier Letta, lasciando intendere che non vi è possibilità alcuna per la soluzione dei Quota 96, non essendo una priorità per il Governo.

Hanno trovato posto, invece, come si legge nel decreto, "le assunzioni nel Corpo dei Vigili del Fuoco, le assegnazioni temporanee di personale non dirigenziale presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, validità graduatorie assunzioni nella Pubblica Amministrazione". La soluzione viene quindi demandata solo ed esclusivamente a scelte ed a volontà politiche che possono trovare risposte adeguate nell'emendamento proposto dalla Ghizzoni e dalla Incerti in sede di Commissione Lavoro.

Commissione che è stata convocata per il giorno 8 gennaio in sede referente. Afferma l'on. Ghizzoni in una sua nota: "Non trascuriamo alcun suggerimento, tanto sui conteggi di spesa e di relativa copertura, quanto sulle relazioni politiche da intraprendere". Tale affermazione lascia intendere quanto sia importante , in questa vicenda, cercare alleanze che portino ad una soluzione politica. "Non andiamo avanti per inerzia, ma per convinzione. Questo è deciso e questo faremo", così conclude la Ghizzoni. Basterà la sua determinazione a dar fiato alle speranze dei quota 96? Certo è che sarà l'ultima spiaggia.

Anche se da parte di molti degli aventi diritto, gli "irriducibili", si avanzano proposte di azioni di protesta da tenersi non più a livello nazionale ma a livello provinciale o regionale, con presidi davanti alle sedi dei partiti o presso le sedi locali del MIUR, già dalla ripresa delle lezioni a gennaio.