Unfulmine a ciel sereno. Così è apparsa la relazione tecnica dellaRagioneria dello Stato che ha dichiarata inidonea la richiesta dicopertura finanziaria per il pensionamento del personale scolasticoin quota 96. Personale che non è potuto andare in pensione per lariforma Monti-Fornero. Riforma che non ha tenuto conto dellapeculiarità del comparto scolastico che ha come data di terminedell'anno scolastico il 31 di agosto e come unica uscita il primo disettembre.

Sono ormai trascorsi circa due anni dall'entrata in vigoredi tale riforma e sono due anni che il personale scolastico stacercando di far valere la propria specificità sancita e normata daleggi dello Stato.

Molti sono stati gli esponenti, di tutti i partiti, che si sono schierati dalla loro partericonoscendo loro l'ingiustizia subita. Molte sono state le promesseelettorali atte a favorire la loro fuoruscita dal lavoro con lanormativa anteFornero.

Molte le prese di posizione. Ma nulla diconcreto è stato fatto. Ogni volta un ostacolo, vero o presunto. Siveda la disputa sui numeri sul personale coinvolto nella quota 96. Siveda la cifra a carico dello Stato per il loro pensionamento. Eadesso la relazione della Ragioneria che rende vane le loro attese.Afferma l'on. Ghizzoni del P.D., che più di tutti si sta prodigandoper risolvere favorevolmente la questione: "la Ragioneria delloStato restituisce la relazione tecnica in quanto la coperturafinanziaria risulta inidonea".

Iquota 96, a questo punto, si chiedono cosa succederà adesso. Saràun tribunale (la Cassazione) ad arrivare laddove non è arrivata lapolitica e a rendere loro ragione? Intanto incrociano le dita.