Dal 1 gennaio 2014 le Pensioni di vecchiaia per le donne si prenderanno a 64 anni e 9 mesi. L'innalzamento dell'età pensionabile è già iniziato nel 1993 con la riforma Amato che portò la soglia anagrafica della pensione di vecchiaia dai 55 anni ai 60 anni. Per vari anni non si è avuta più nessuna modifica fino al 2012.

Pensioni vecchiaia donne: riforma Fornero

Grazie alla riforma Fornero l'età per andare in pensione della donna è salita bruscamente dai 60 ai 62 anni e a quest'ultima sono stati aggiunti ulteriori tre mesi per l'adeguamento alla speranza di vita.

Ma non è finita. Il 1 gennaio 2014 la soglia anagrafica salirà ancor più e le donne andranno in pensione a 63 anni e 9 mesi. Per le lavoratrici autonome (artigiane, non lavoratrici dipendenti) invece la soglia anagrafica passerà da 63 anni e 9 mesi a 64 anni e nove mesi. Per andare in pensione comunque l'anno prossimo si dovranno accumulare 42 anni e 6 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi di contributi per le donne.

Pensioni vecchiaia donne: con il vecchio metodo fino al 2015 ma con grosse perdite

Le donne che vorranno andare in pensione entro il 2015 con le vecchie regole potranno farlo ma gli importi saranno completamente diversi. Quindi si potrà andare in pensione a 57 anni (58 anni per le lavoratrici autonome) con 35 anni di contributi.

La differenza con il vecchio metodo retributivo è che ci sarà una perdita della propria pensione del 25%-30%.

Pensione vecchiaia donne: la commissione europea apre procedura d'infrazione contro l'Italia

La commissione europea in merito al nuovo sistema pensionistico italiano ha aperto una procedura d'infrazione per la differenza negli anni dei contributi necessari per ottenere il pensionamento anticipato tra uomini (42 anni e 6 mesi) e donne (41 anni e 6 mesi). Per l'Unione Europea infatti è prevista la parità di trattamento per entrambi i sessi.