Quota 96 della Scuola: non si ferma la lotta dei cosiddetti "esodati della scuola" per vedersi riconosciuto il diritto alla pensione.

Dopo le ultime notizie scoraggianti, con la bocciatura, da parte della Ragioneria dello Stato, delle ipotesi di copertura economica contenute nella proposta di legge Ghizzoni-Marzana, l'ultimo capitolo della vicenda è stata la presentazione, ieri, di importanti emendamenti alla legge di stabilità.

Un fattore che riaccende le speranze dei quasi 4 mila lavoratori interessati. Oggi, infatti, si apprende che le ragioni della bocciatura da parte della Ragioneria risiedono nella presunta impossibilità di quantificare esattamente i Quota 96, potenziali pensionati: da quanto si legge nel testo "il limite numerico (di 4 mila, n.d.r.) non è concretamente applicabile, in assenza di una definizione dei criteri soggettivi, non dati dalla disposizione, atti ad individuare una graduatoria dei lavoratori che richiedono di accedere al beneficio".

Per ovviare al problema, l'emendamento presentato dall'XI commissione Lavoro della Camera, in particolare dalle deputate Manuela Ghizzoni e Antonella Incerti, fissa un limite massimo di beneficiari: 4 mila lavoratori. E inoltre, stabilisce un tetto massimo di risorse economiche divise per anno: nel dettaglio, 35 milioni di euro per il 2014, 106 milioni per il 2015, 107,2 milioni per il 2016, 108,4 milioni per il 2017 e 72,8 milioni per il 2018. Oltre tali cifre, si specifica, l'Inps cesserà di prendere in esame ulteriori domande di pensionamento. 

Una buona notizia? Cresce l'attesa per conoscere il destino degli emendamenti. E intanto, i Quota 96 rimangono in attesa della sentenza della Consulta su un caso singolo, destinato a creare un precedente importante per l'intera categoria.