Il primo giorno del nuovo anno si è ultimamente rivelato nefasto per la gran parte degli individui in odore di pensione; il primo gennaio 2012 fu necessario fare i conti con la riforma Fornero che spostò di ben sei anni il limite per maturare il diritto alla pensione, mentre lo stesso giorno del 2013 in tantissimi hanno dovuto rivisitare i propri calcoli aggiungendo 3 mesi in più per effetto del legame tra età pensionabile e speranza di vita.



Il primo gennaio 2014 sarà purtroppo simile ai precedenti capodanni e in molti dovranno fare i conti con stringenti novità: facciamo il punto su età pensionabile, pensione anticipata, contributi e calcolo scandendo le nuove norme per lavoratori statali, privati e autonomi.



Pensioni 2014: calcolo, età, contributi e pensione anticipata per lavoratori statali, privati e autonomi - I nuovi requisiti per uomini e donne

Per comodità e maggiore flessibilità espositiva vi proponiamo le novità e i criteri che varranno per le Pensioni 2014 in un pratico schema suddiviso per categorie:

Donne

  • Dipendenti settore privato: avranno diritto alla pensione le donne con almeno 63 anni e 9 mesi di età. Dal 2016 e sino al 31 dicembre 2017 saranno invece indispensabili 65 anni e tre mesi; nel 2014 potranno andare in pensione le donne con 62 anni e 3 mesi nate prima del 30 settembre 1951. Chi è nato ad ottobre dovrà attendere almeno fino a luglio 2015;
  • Autonome e gestione separata: 64 anni e 9 mesi, a tanto ammonta il limite per andare in pensione nel 2014; per gli anni a venire, 2016 e 2017 in particolare, a tale computo bisognerà addizionare un altro anno completo per aver diritto all’uscita dal lavoro.

Uomini

  • Dipendenti settore privato: 66 anni e tre mesi per andare in pensione nel 2014. Dal 2016 ci sarà un cambio con l’adeguamento legato alla speranza di vita.

Settore pubblico

  • Stesse identiche previsioni per uomini e donne: nel 2014 e nel 2015 si andrà in pensione a 66 anni e tre mesi.

Pensione anticipata

  • Con anzianità contributiva maturata al 31 dicembre '95, si andrà in pensione a 42 anni e sei mesi per gli uomini;
  • A fronte della stessa condizione, le donne potranno andare in pensione a 41 anni e sei mesi.

In definitiva il 2014 continuerà ad essere un anno critico per chi dopo una vita di lavoro e sacrificio vede ancora allontanarsi il meritato riposo; le lacrime che la Fornero versò in conferenza stampa annunciando quelle che sarebbero state le nuove previsioni del sistema pensionistico italiano sono ancora ferme nella memoria di tanti e metaforicamente (o beffardamente, fate voi) rappresentano quelle che di lì a breve sarebbero state versate da tutti i soggetti interessati dalla manovra.



‘Altro piccolo sforzo chiesto dal proprio Stato’ o ‘Volontà di spremere il lavoratore fino all’ultima goccia di vita’?: entrambe le espressioni sono state spesso usate, quale a ragione e quale a torto lasciamo che siate voi a giudicarlo.