Gli artigiani, i commercianti, le famiglie, i pensionati ormai stremati non ce la fanno più dicono basta! La produzione è in continuo calo, l'occupazione sta via via svanendo, i redditi sono in continua diminuzione, i risparmi sono ormai inesistenti, i consumi scendono, le aziende chiudono ed il sostegno delle istituzioni è assente. In questo contesto e con lo slogan “l'Italia si ferma”, ieri 9 dicembre, si è dato inizio in tutta Italia ad una serie di manifestazioni popolari.

A Casarano, fino a 20 anni fa uno dei centri più produttivi e ricchi economicamente del Sud Italia e divenuto oggi, per colpa di una cattiva Politica e della pessima gestione delle industrie spesso agevolate a delocalizzare le loro produzioni, uno dei comuni più colpiti dalla crisi, ha partecipato attivamente all'iniziativa popolare una moltitudine di persone e non estremisti di destra come asserito dai media in questi giorni.

Il corteo ha colorato con il tricolore le principali strade del paese: è partito da Via Vanoni, nei pressi degli istituti scolastici commerciale ed industriale, ha percorso Viale Francesco Ferrari, Via Matino, Corso XX settembre, Via Roma, sino ad arrivare in piazza San Domenico e fermarsi di fronte al palazzo comunale dove è stato allestito per l'occasione un presidio permanente fino alle ore 24,00 del 13 dicembre.

Al corteo hanno partecipato centinaia di persone, artigiani, commercianti, pensionati, giovani disoccupati; molte le attività commerciali che hanno deciso di abbassare le saracinesche e di chiudere mezza giornata per protestare civilmente contro il continuo sopruso da parte di uno Stato padrone ed incapace di far fronte alle necessità dei suoi cittadini.

Un corteo dignitoso e civile: nessuna offesa, nessuno slogan, nessun insulto. Solo tanta indignazione. Ma un dato resta evidente: da Piazza San Domenico a Casarano è emersa la contrarietà verso i politici che ci governano, gli unici responsabili di una situazione ormai arrivata allo stremo.

È giunta l'ora di un cambiamento radicale: serve urgentemente un sostegno allo sviluppo per aumentare l'occupazione, una minore pressione fiscale per far aumentare i consumi e dare respiro all'economia, una equità fiscale con una tutela per le classi sociali meno abbienti.

Bisogna riappropriarci della nostra sovranità monetaria e, prima di tutto, della nostra dignità di cittadini italiani. A sostenere la manifestazione a Casarano erano presenti al corteo anche gli artigiani facenti parte del direttivo della CNA sede zonale di Casarano.