Riforma Pensioni, lavoratori precoci e usuranti, esodati e militari: tre questioni sulle quali la mancanza di equità si fa sentire in maniera nettissima. La riforma pensioni per lavoratori precoci e usuranti, molto semplicemente, non c'è stata, e dopo le dichiarazioni ormai di mesi fa che volevano riconoscere loro un trattamento diverso in base allo status particolare di queste categorie di lavoratori, la questione è stata comodamente dimenticata.

Se la riforma pensioni per lavoratori precoci e lavori usuranti non c'è stata, per gli esodati il Governo Letta qualcosa ha fatto ed è stata annunciata di recente una nuova salvaguardia cui si spera, con i fondi in avanzo, previsti ma non utilizzati per gli interventi precedenti, possa seguire a breve una nuova misura.

Tuttavia per quanto riguarda la riforma pensioni gli esodati sono sempre stati additati come il nodo o anche "la vergogna" da risolvere subito e definitivamente in campagna elettorale. Dalla risoluzione del problema siamo ancora molto lontani, e anche se SEL si è ricordata della situazione drammatica degli esodati licenziati e non salvaguardati, il DDL proposto per la soluzione del problema difficilmente troverà attuazione.

Spesso quando si parla di riforma pensioni per esodati, lavoratori precoci e usuranti, Quota 96 della scuola e altri, si parla di mancanza di risorse, risorse che tuttavia (questa è senza dubbio una delle recriminazioni più comuni) non mancano quando si parla di spese militari.

Di recente un nuovo esempio di disparità di trattamenti giunge proprio dal mondo militare ed entro lo stesso settore previdenziale: il famoso scivolo d'oro, con la possibilità di andare in pensione 10 anni prima con un piccolo taglio all'assegno, ha mandato su tutte le furie coloro che vedono la riforma pensioni negare loro un trattamento più giusto in nome delle difficoltà economiche del paese.

Se la riforma tace sul tema pensioni lavoratori precoci e usuranti, se fa poco sul tema esodati, risulta davvero uno smacco difficile da digerire lo scivolo d'oro per cinquantenni dell'esercito che possono andare in pensione con larghissimo anticipo e mantenendo l'85% dell'assegno. Come ha scritto Rosaria Iardino su Il Fatto Quotidiano in merito allo scivolo d'oro, "prima vengono gli esodati". E dopo gli esodati, altri. Questo scivolo d'oro rappresenta fin troppo bene la mancanza di equità del nostro sistema previdenziale.