Riforma Pensioni Governo Letta, tagli assegni medio-alti, assegni d'oro e ridistribuzione sulle pensioni minime: abbiamo una serie di dichiarazioni e di prese di posizione importanti in seguito delle affermazioni del commissario alla spending review Cottarelli, per il quale sarà necessario "toccare le pensioni d'oro e d'argento".

Molti sono favorevoli a vedere, con la riforma pensioni del Governo Letta, tagli agli assegni d'oro e d'argento ma a patto che (ammettendo che si riesca a superare gli ostacoli costituzionali) si abbia poi una redistribuzione che vada a favorire le pensioni minime.

Cesare Damiano del PD ha ribadito di essere favorevole a una riforma pensioni che vada a tagliare le pensioni d'oro, ma mette in guardia contro i tagli alle pensioni medio-alte, quelle d'argento: "di questo passo si corre il rischio di arrivare anche alle pensioni di bronzo". Damiano prosegue: "Non bastano i risparmi che si realizzeranno tra il 2020 e il 2060 con il taglio alla previdenza previsto dalla ‘riforma’ Fornero? Si tratta di oltre 300 miliardi di euro".

Ma un appunto molto interessante a tale prospettiva di una riforma pensioni del Governo Letta con tagli ad assegni d'oro e d'argento viene portato avanti da Treu, ex ministro del Welfare intervistato da Il Sussidiario. Treu ricorda, come hanno fatto altri, che sebbene l'idea di una redistribuzione di tipo solidaristico sia giusta, "il vero discrimine non dovrebbe però riguardare le pensioni alte e quelle basse, ma il fatto che alcuni pensionati beneficiano ancora del vecchio sistema retributivo", ovvero coloro che, lo ricordiamo, percepiscono pensione in proporzione superiore a quanto versato.

Tuttavia ci teniamo a precisare che ancora una volta ci troviamo davanti a dichiarazioni riguardanti possibili interventi della riforma pensioni del Governo Letta senza che in realtà ci sia alcuna certezza che questi interventi vengano poi messi in atto. Bisogna superare problemi di costituzionalità per tagliare le pensioni medio-alte, alte e altissime, e resta un punto interrogativo, ammesso che ciò accadesse, sul fatto che tali fondi verrebbero poi effettivamente utilizzati per aumentare le pensioni minime