Dalle Pensioni agli esodati, al contributo di solidarietà ealle misure anticrisi. Sono veramente tante le questioni calde affrontate dalGoverno nella Legge di Stabilità2014, al solo fine di cambiare una volta e per tutte la Legge Fornero e dare ancora unasperanza agli italiani.

Si è discusso molto su una maggiore flessibilità del sistemapensionistico italiano che è stato modificato dalla precedente legge dell’exministro del Lavoro Elsa Fornero, la quale ha pensato di introdurre uninnalzamento automatico dei requisiti facendo in modo di incrementare irisparmi.

Ma tutto ciò è stato finora a scapito dei lavoratori che nonostanteabbiano raggiunto i requisiti per la pensione, si sono visti costretti alavorare ancora. Con le recenti modifiche nella nuova finanziaria, ilavoratori potranno usufruire dell’uscita anticipata grazie a degli incentivi previstidalla legge stessa, creando un disagio alle imprese che necessitano tuttora di ringiovanirela propria struttura organica.

Chi finora ne ha sofferto di più, sono stati i famosiesodati, ovvero tutte quelle categorie di persone che a causa dell’introduzionedella Legge Fornero sono rimasti senza un lavoro e privi di coperturaprevidenziale. Secondo le recenti stime, si tratterebbe di circa 350 milapersone, ma si rischia ancora di ingigantire la platea con l’avvio dei processidi ristrutturazione delle imprese perché ciò comporterebbe l’uscita dipersonale dal processo produttivo e, quindi, la creazione di nuovi esodandi.

Danon dimenticare che, con l’introduzione della flessibilità nella riforma,chiunque sceglierà di andare in pensione all’età di 66 anni, andrà incontro adelle penalizzazioni. Al contrario di colui che andrà in pensione sopra talesoglia, per il quale sarà previsto una maggiorazione nell’assegno mensile.

Nella nuova Legge di Stabilità che proprio ieri ha ricevutola fiducia dal Senato, è previsto anche uno stanziamento di 80 miliardi già definitodalla precedente legge per il periodo 2011-2021.

Infine, l’argomento che inquesto periodo ha alzato un grosso polverone, è la questione delle pensioni d’oro.Per le pensioni superiori, infatti, la Corte di Costituzionale con la sentenza 116 del 2013, ha eliminatodefinitivamente il contributo di solidarietà che chiedeva un prelievo del 5 %sulle pensioni superiori ai 90 mila euro, il 10 % per quelle che superano i 150mila e il 15 % per quelle superiori ai 200 mila euro.