In attesa di una più radicale riforma delle Pensioni, attualmente in Italia ci sono 140 mila lavoratori esodati già salvaguardati, ma di questi soltanto 25 mila percepiscono effettivamente l'assegno pensionistico. A lanciare l'allarme è ancora una volta Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro ed autore di una proposta di riforma basata sulla flessibilità che, al momento, non incontra il favore dell'esecutivo guidato da Enrico Letta.

I governi che si sono succeduti dopo la tanto discussa riforma Fornero hanno cercato di risolvere il grave problema esodati con decreti di salvaguardia successivi, concedendo il diritto alla pensione a molti lavoratori che si trovavano nel "limbo", senza più un lavoro e senza ancora una pensione.

Un diritto che, però, in moltissimi casi è rimasto solo nero su bianco e non ha ancora avuto un riscontro effettivo: solo 25 mila ex lavoratori, come anticipato, ricevono ad oggi l'assegno che spetta loro.

Per queste salvaguardie sono stati stanziati oltre 10 miliardi di euro: risorse certificate dalla Ragioneria dello Stato, che tuttavia rimangono in sospeso e non finiscono nelle tasche dei rispettivi beneficiari. "Se ci sono degli intoppi burocratici o procedurali - afferma Damiano - si cambino le normative del Fondo Esodati. Inoltre, l'Inps invii una seconda lettera ai lavoratori inclusi nella salvaguardia, quelli che hanno già ricevuto una prima comunicazione dall'istituto previdenziale, indicando a questo punto la data di maturazione del diritto alla pensione".

L'attenzione del mondo politico è in questo momento rivolta anche alla "salute" dei conti Inps, dopo l'allarme del presidente Antonio Mastrapasqua - per la verità subito ridimensionato - sul disavanzo creato dall'assorbimento dell'Inpdap.

"Ogni dubbio sulla tenuta dei conti dell'Inps va fugato" afferma a questo proposito Damiano, che ricorda come il disavanzo generato dalla fusione con I'Inpdap sia una mera "questione contabile".

"Se ci sono problemi derivanti dalla diversa natura degli enti che si sono fusi - è l'opinione del presidente della Commissione Lavoro - bisognerà risolverli prevedendo dei trasferimenti che coprano i contributi 'virtuali' dell'istituto dei dipendenti pubblici. Non possiamo però creare nuovi problemi alle pensioni, su cui si è già tagliato molto".

Il dibattito sulla riforma delle pensioni non accenna quindi a raffreddarsi, dopo le novità della legge di stabilità e le tanto discusse esternazioni di Mastrapasqua. E il tema degli esodati, passato al momento in secondo piano, è ancora ben lungi dall'essere risolto. A quando la parola fine?