Unamanifestazione riuscita quella di martedì 19 dei "quota 96" che si erano dati appuntamento davanti al ministero della PubblicaIstruzione per gridare con forza la loro rabbia per il mancatoinserimento (almeno sino ad oggi) di un provvedimento nella legge distabilità 2014, atto a sanare l'errore della legge Monti-Fornerosulle Pensioni.

Ricordiamo che tale legge fissa il compimento diquota 96 (40 anni di servizio effettivo più l'età anagrafica, o61 di età più 35 di servizio) al 31 dicembre 2011, sia nelpubblico che nel privato. Dimenticandosi che la scuola ha unatempistica propria.

Difatti le lancette dell'orologio si spostano al31 di agosto, termine dell'anno scolastico, fissando così al primodi settembre l'uscita dal lavoro. Questo errore ha generato icosiddetti "esodati" della scuola, cioè coloro che hannocompiuto la fatidica quota 96 al 31 di agosto 2012.

La Ministra Carrozza si era impegnata a risolvere tale vexata quaestioall'interno della legge di stabilità in via di approvazione.Promessa ad oggi non mantenuta. Ecco i motivi della manifestazionedel 19 scorso. Rabbia e delusione che però sono state recepite, inprimis, dalla on. Manuela Ghizzoni del Partito Democratico, che dadue anni segue la vicenda. Difatti la Ghizzoni, insieme alla deputatadel M5S Marzana, si è fatta promotrice di un disegno di legge alfine di risolvere l'annosa questione.

Ciò che fa anche sperare inbene  pare essere l'atteggiamento assunto dall'Avvocatura dello Statodurante l'udienza  di martedì presso la Corte Costituzionale.Difatti questi non ha eccepito sulla costituzionalità della leggeFornero, bensì si è soffermata solo sull'aspetto economico dellavicenda. Quasi a voler affermare che il bilancio dello Stato si sanaattraverso il sacrificio dei quota 96. È proprio ciò che ipromotori della protesta rigettano.