LaCorte Costituzionale prende tempo per la definizione dellasituazione, ormai annosa quanto lacerante sul piano psicologico emorale, per il personale scolastico in quota 96. "Condannati inattesa di giudizio", costretti ad aspettare, ancora una volta,nonostante le tante promesse politiche e le lunghe attese per igiudizi dei vari tribunali, a cui ci si è rivolti in questi anni.

Aloro, non resta che fare ancora previsioni senza certezza alcuna,anche se la speranza è l'ultima a morire, per veder risolto il loro"torto", derivante da un'assurda applicazione della legge sullePensioni, ideata e concepita dal governo Monti-Fornero.

Comunque unatimida apertura alle loro speranze pare esserci. L'Avvocatura delloStato non ha mosso rilievi sulla richiesta di incostituzionalitàmossa dalla parte civile, nel momento in cui la Suprema Corte si èritirata per decidere.

Anche se, però, l'avvocato dello Statonon è entrato nel merito della incostituzionalità, ha sollevato ilproblema della copertura finanziaria. A questo punto non resta cheattendere la decisione della Corte, che tutti si augurano possaessere depositata al più presto. Comunque le previsioni dicono nonmeno di un mese.

Intantosi avvicina il mese di gennaio, periodo in cui gli operatoriscolastici devono presentare domanda di pensionamento, on line, con irequisiti determinati dalla legge Fornero.

Prima di quella data, lapolitica o la giustizia, dovrebbero rimediare all'errore econsentire, legalmente e moralmente a tutti i diretti interessatialla quota 96 di andare in pensione liberando così posti di lavoroper i giovani, penalizzati anche loro da scelte politiche non semprecomprensibili e cristalline.