La questione Quota 96 della Scuola non cessa di far discutere. E' notizia degli ultimi giorni la quantificazione delle risorse necessarie al pensionamento dei cosiddetti "esodati" del comparto scolastico in oltre 400 milioni di euro: ma alcuni esponenti del Comitato Civico Quota 96 ritengono che il dato sia, ancora una volta, sovrastimato. Vediamo perchè.

Il nuovo testo della proposta di legge unificata 249, a firma Ghizzoni-Marzana, identifica la cifra occorrente alla risoluzione del problema Quota 96 in ben 429,4 milioni di euro: nello specifico, la pdl richiede 35 milioni di euro per il 2014, 106 milioni per il 2015, 107,2 milioni per il 2016, 108,4 milioni per il 2017 e 72,8 milioni di euro, infine, per quanto riguarda l'anno 2018. 

"Rifare questi maledetti conti con più cura" è l'invito del Comitato Quota 96: sul sito ufficiale di Manuela Ghizzoni, relatrice del provvedimento, si legge che i calcoli sono stati elaborati sulla base dell'ipotesi che un pensionato costi 26500 euro all'anno.

Ma sul computo della cifra totale grava un errore fondamentale: si considerano tutti i Quota 96 in attesa di andare in pensione con la legge Fornero il 1 settembre 2018. E questo non corrisponde alla realtà. Tenendo in considerazione gli aventi diritto al pensionamento nel 2015, 2016 e 2017, la quantificazione più aderente alla realtà ammonta a una cifra tra i 250 e i 270 milioni di euro.  

La polemica nella polemica: il governo Letta avrebbe inserito nella legge di stabilità uno stanziamento di 35 milioni di euro in tre anni per la commemorazione del centenario della prima guerra mondiale: non sarebbe il caso, affermano i Quota 96, di rinunciarvi e di cominciare invece ad usare le risorse per correggere un errore fondamentale della Fornero?