Quota 96 della Scuola: il 19 novembre doveva essere la giornata decisiva per i quasi 4 mila aspiranti pensionati del settore scolastico che attendono da tempo la risoluzione di un errore insito nella riforma Fornero. Così non è stato: la questione rimane ancora in sospeso. Vediamo cosa è successo ieri.

Quota 96: il paradosso della Consulta

Ieri, 19 novembre, la Corte Costituzionale era chiamata ad esprimersi su un caso singolo, in relazione alla questione di illegittimità dell'articolo 24 del decreto-legge 201/2011 (il cosiddetto Decreto salva Italia del governo Monti), che ha modificato la disciplina dei requisiti per l'accesso ai trattamenti pensionistici.

Il pronunciamento della Consulta, decidendo sulla vicenda di una insegnante, avrà effetto erga omnes, cioè su tutti i componenti il personale scolastico nelle sue stesse condizioni. In aula si è svolto un acceso dibattito, ma la decisione è stata rimandata a data da destinarsi.

E qui emerge il paradosso: il Comitato Civico Quota 96 informa che la docente protagonista della vicenda giudiziaria attualmente è già in pensione dal 1 settembre 2013 perchè, mentre l'iter si svolgeva, aveva già maturato i requisiti per il pensionamento secondo la legge Fornero, 41 anni e 5 mesi.

La nuova proposta di legge per i Quota 96 e le prossime scadenze

E' probabile (o meglio desiderabile), a questo punto, che la risoluzione della vicenda avvenga in sede parlamentare piuttosto che giudiziaria.

Sempre ieri, 19 novembre, la Commissione Lavoro della Camera, in sede referente, ha approvato il nuovo testo base della proposta di legge 249, che tiene conto del conteggio preciso degli interessati.

A darne notizia è Manuela Ghizzoni (PD), relatrice del provvedimento: "Per accelerare l'iter della proposta e per non vanificare nuovamente il lavoro svolto è stata richiesta ufficialmente la relazione tecnica per mercoledì prossimo, così che la Commissione possa riconvocarsi per il successivo giovedì (28 novembre)".