Dopo mille ritardi, chiacchiere e indiscrezioni, è finalmente arrivato il dato numerico relativo alla complicata questione dei Quota 96. I lavoratori della Scuola potenziali pensionati con i requisiti antecedenti la riforma Fornero sono precisamente 3976: la cifra, emersa dal tanto discusso questionario promosso dal Miur nello scorso mese di ottobre, è quindi di molto inferiore rispetto ai numeri ipotizzati negli scorsi mesi.

A rendere noto l'esito della rilevazione non è stato direttamente il ministero ma Manuela Ghizzoni, deputata PD, che da pochi giorni ha sostituito il dimissionario Giancarlo Galan (PDL) nel ruolo di relatore del provvedimento relativo ai Quota 96.

Un cambiamento accolto con favore da molti degli interessati, dato che la Ghizzoni è uno degli esponenti politici che più si è occupata della questione fin dagli esordi.

Quasi 4 mila persone, quindi, sono coloro che sperano di poter andare in pensione con i requisiti antecedenti la riforma Fornero (alla quale, lo ricordiamo, è imputata la colpa di non aver tenuto conto della specificità del calendario scolastico, che si conclude il 31 agosto). La platea, precisa la Ghizzoni sul proprio blog, è già stata depurata da coloro i quali hanno raggiunto o raggiungeranno i requisiti Fornero, mentre include invece (com'è ovvio) quelli che pur potendo ritirarsi decideranno di rimanere in servizio, che nel settore scuola rappresentano tradizionalmente una percentuale significativa.

E ora? La bella notizia è che la cifra inferiore alle stime comporta ovviamente meno risorse economiche necessarie per risolvere il problema. E questo potrebbe portare a misure più rapide. Ma è presto per esultare. "Ho sentito stamattina una collega affermare, alla lettura dei dati, che dovevamo festeggiare – scrive la Ghizzoni -.

Non è lo stato d'animo che mi anima in questo momento. Non c'è nulla da festeggiare nell'avallo con due anni di ritardo di quanto sosteniamo dal gennaio 2012. Sale, invece, l'amarezza".

Alla luce dei nuovi dati, il Comitato ristretto si riunirà oggi, 13 novembre, per approvare un nuovo testo unificato derivante dalle due proposte di legge a firma Ghizzoni e Marzana (M5S).

Si vedrà come la politica vorrà muoversi sulla questione. E intanto, è ormai imminente la data del 19 novembre, giorno in cui la Corte Costituzionale si esprimerà su un caso singolo che potrebbe rappresentare un precedente importante per l'intera categoria. Proprio martedì prossimo i comitati spontanei dei Quota 96 hanno organizzato un presidio davanti al Miur a Roma.