L'Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, ha incorporato dall'1 gennaio del 2012 l'Inpdap, Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica, acquisendone anche il disavanzo.

Secondo quanto riportato dalla Cgia di Mestre la dote portata dall'Inpdap è di ben 17,3 miliardi di euro per quel che riguarda il disavanzo patrimoniale, e di 7,1 miliardi di euro per quel che riguarda il deficit. Insomma, trattasi di un'eredità pesante della quale ha discusso il Presidente dell'Inps in persona, Antonio Mastrapasqua, in un'audizione presso la Commissione bicamerale di controllo.

Le dichiarazioni del Presidente dell'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale sono state lette ed interpretate come un segnale d'allarme sulla sostenibilità dei conti dell'Inps con conseguenti rischi sui pagamenti futuri delle Pensioni agli italiani. Al punto che poi l'Istituto pubblico di previdenza ha subito fatto presente con una nota ufficiale, sempre per voce del Presidente, che sui conti dell'Inps non c'è alcun allarme.

In ogni caso l'incorporazione dell'Inpdap ha lasciato il segno visto che, riporta altresì l'Associazione degli artigiani mestrina, l'operazione ha portato, a carico della casa madre, a dover fare i conti con un rosso di ben 12 miliardi di euro generato proprio dall'ex Inpdap, l'Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica, zavorrato da un forte scompenso tra le pensioni che sono state pagate ed i contributi incassati.