Mi è saltato all'occhio, girovagando sul web, un articolo riguardante un pensionato 62enne che faceva il bancario ed ora è in pensione e che percepisce 2100 euro al mese ma non è contento di come vanno le cose in quanto in 5 anni gli hanno tolto oltre 650 euro e continuano a fare tagli.

Stavo per indignarmi, come era possibile che in tempo di profonda crisi, quando moltissimi pensionati non riescono ad arrivare a fine mese, un loro simile, un altro lavoratore oramai in pensione, potesse solo lontanamente pensare di arrabbiarsi percependo più di duemila euro al mese?

Continuando a leggere, nonostante io fossi già pronto a trasformarmi in Robin Hood, schierato dalla parte dei poveri, di quelli che sopravvivono, passatemi il termine, con 400 euro al mese, ho iniziato a trovarmi d'accordo anche con le frasi del pensionato benestante.

E' forse colpa sua se ha lavorato da quando aveva 17 anni fino a quando è andato in pensione a 62 anni? Ha fatto un torto a qualcuno se ha studiato, trovato un lavoro remunerativo e ricoperto un posto di responsabilità nel settore bancario, maturando una pensione da benestante?

Come avrei reagito se lo avessero fatto a me? A quel punto l'ho fatto, mi sono fatto un esame di coscienza, il pensiero è corso, io non ho mai avuto uno stipendio di 2100 euro al mese, mi  sarebbe piaciuto tanto avere uno stipendio come il suo,  cosa avrei fatto se se fossi stato io quel pensionato?

Ho iniziato ad arrabbiarmi inconsciamente, come se in 5 anni  avessero sottratto anche a me i 684 euro e lo avrebbero continuato a fare nel tempo sino a volere sempre più, sino a prendersela tutta la mia pensione.

Uscendo da questi pensieri, avevo avuto anche la soluzione, ovvia e scontata, era sempre stata lì ma la mia preventiva reticenza ed il mio ceto sociale mi avevano impedito di vederla.

Ha ragione questo signore pensionato, ha lavorato tanti anni, paga ed ha pagato le tasse.

Ha diritto a difendere la sua pensione, se la è guadagnata con sacrifici e responsabilità.

Non ha colpa se il paese è in crisi, se si trova sul gradino centrale della scaletta, se sul gradino più alto c'è chi guadagna più di lui e  su quello sotto c'è chi guadagna meno di lui.

La colpa non è di nessuno di voi pensionati, cari amici.

Sappiamo tutti di chi è la colpa di questa situazione, sappiamo tutti che abbiamo un piccolo, insormontabile difetto, siamo pronti a difendere le nostre cose con unghie e denti affilati ma siamo anche prontissimi ad irritarci per le battaglie e le conquiste altrui.