E' tema sempre caldo nell'ultimo periodo quello relativo alle Pensioni: le notizie che circolano in queste ore non lasciano presagire nulla di buono da parte del Governo Letta, non intenzionato ad intervenire sulla spinosa questione. Mentre il Movimento 5 Stelle ha portato in aula la discussione sul taglio alle pensioni d'oro, fuori dal Parlamento monta la rabbia per tutti quei cittadini che vivono nell'incertezza di non sapere quale sarà il proprio futuro.

E' il caso relativo ai cosiddetti Quota 96, quei lavoratori del comparto scuola che per una mera anomalia di calendario non considerata nella riforma Fornero non sono potuti andare in pensione nonostante avessero maturato i requisiti vigenti all'epoca.

Dopo l'udienza relativa al caso singolo di cui si attende la sentenza della Corte Costituzionale nelle prossime settimane, si attendono le evoluzioni della legge firmata dalle deputate Ghizzoni del Partito Democratico e Marzana del Movimento 5 Stelle, con la quale viene finalmente formalizzato il sopruso subito da quasi 4000 lavoratori, ormai disillusi dai continui rinvii.

Sempre sul tema pensioni c'è grande confusione per ciò che interessa tutti quei lavoratori che vivono nella speranza di ottenere la pensione in maniera anticipata rispetto al requisito di anzianità: è bene sottolineare come cambieranno le cose a partire dal 1° gennaio 2014.

Per quanto riguarda coloro che sperano di avere accesso alla pensione anticipata, va detto che dal 2014 saranno necessari 42 anni e 6 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne.

Per quel che concerne gli uomini dipendenti del settore privato e pubblico, non ci saranno modifiche: si andrà in pensione a 66 anni e tre mesi. Stesso discorso per le donne lavoratrici nel settore pubblico, ma i termini cambiano per quanto riguarda le donne dipendenti del settore privato: dal 2014 si potrà andare in pensione con almeno 63 anni e 9 mesi, mentre quelle autonome dovranno attendere il compimento di 64 anni e 9 mesi. Il tutto assume ancora maggiore rilevanza se si considera che nei prossimi anni i termini verranno riadattati alle speranze di vita.