L'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie voluta dal governo Renzi colpirà anche gli interessi dei conti deposito e dei conti correnti, che dunque passerà dal 20% al 26% dal 1 luglio 2014 per coprire la riduzione dell'Irap ed i tagli Irpef (i famosi 80 euro in busta paga).

Il governo Renzi, dovendo trovare le coperture per il taglio dell'Irap del 10% e per i fantomatici 80 euro in busta paga grazie alla riduzione dell'Irpef (ricordiamo che si tratta di una "media".....) ha deciso due mesi fa l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, ovvero sugli interessi maturati da alcuni investimenti: in principio doveva scattare dal 1 maggio ma è stato rinviato al 1 luglio.

Anche la tassazione sugli interessi dei conti correnti aumenterà, cosa che dato il basso livello dei tassi di tali prodotti potrebbe anche essere indolore (ormai nessuno sceglie un conto corrente guardando gli interessi).

Più pesante invece l'effetto dell'aumento della tassazione sugli interessi dei conti deposito e dei vincoli di deposito, che aumentando dal 20% al 26% riduce in maniera significativa i rendimenti di queste forme di risparmio e investimento molto usati da famiglie e piccoli risparmiatori/investitori in genere.

Da principio conti correnti e deposito erano stati lasciati fuori, o meglio secondo delle frettolose parole del ministro Padoan sarebbero stati lasciati fuori dall'aumento, ma evidentemente non sarà così.

Questi gli investimenti che subiscono l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie: conti correnti, conti deposito e vincoli di deposito, obbligazioni e bond bancari e societari, Etf, polizze vita e polizze di investimento, azioni e investimenti in Borsa in genere, oro, forex, opzioni

Questi invece gli investimenti che non subiscono l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie: buoni fruttiferi postali, i Titoli di Stato quali Bot, Btp, Cct, libretti postali.

Ricordiamo che per i conti deposito l'imposta di bollo è passata dallo 0,15% allo 0,20% delle somme depositate a partire dal 1 gennaio 2014.

E' questa la #svoltabuona di Matteo Renzi?