L'aumento delle tasse sulle rendite non tocca conti deposito, conti correnti e titoli di stato. Ricapitoliamo le novità 2014 sull'imposta di bollo su conti deposito, titoli e conti correnti e dove l'aumento delle tasse al 26% va a incidere realmente sulle rendite finanziarie degli italiani.

Conti deposito, conti correnti, i titoli e l'aumento delle tasse al 26% 

Conti deposito, conti correnti e titoli di stato sono esenti dall'aumento delle tasse al 26% per le rendite finanziarie, come specificato di recente dal ministro Padoan. Pertanto nessun timore per gli innumerevoli cittadini interessati alla tassazione sui suddetti prodotti finanziari e dedicati ai risparmiatori.

Ma se conti deposito, conti correnti e titoli di stato restano fuori dall'aumento delle tasse, quali sono le rendite finanziarie per cui la tassazione sale effettivamente dal 20 al 26%? Si parla di rialzi anzitutto per chi investe in borsa, per esempio per chi punta su azioni italiane ad alta capitalizzazione o derivati, ma anche su fondi e polizze varrà l'aumento.

Bollo su conto deposito, conto corrente e titoli: le novità 2014

Ricapitoliamo le altre novità 2014 riguardanti il bollo su conto deposito, conto corrente e titoli: con il nuovo anno se da un lato si continua a pagare l'imposta di bollo fissa sul conto corrente (34,20 euro per le persone fisiche, 100 in altri casi), si è registrato l'aumento della tassazione dallo 0,15 allo 0,2% per l'imposta di bollo su conti deposito e conto titoli, con contemporanea rimozione dell'importo fisso e con l'innalzamento del tetto massimo di pagamento da 4 mila e 500 a 14 mila euro per i soggetti differenti dalle persone fisiche.