Gli ecobonus hanno come obiettivo quello di invogliare le famiglie a investire nella riqualificazione energetica della propria abitazione. Con il Decreto del 5 dicembre 2013, il Ministero dello Sviluppo Economico ha voluto favorire lo stesso processo di riduzione dei consumi energetici da parte però delle imprese del Sud Italia, attraverso la concessione di finanziamenti a tasso zero. Ottenere un prestito vantaggioso, spesso necessario per i lavori di ammodernamento e di riqualificazione energetica, è estremamente difficile per le imprese, soprattutto del Mezzogiorno.

Trovare un finanziamento vantaggioso può rappresentare una fondamentale opportunità per disporre di nuovi capitali; una volta ottenuti, questi capitali potrebbero essere utilizzati per la crescita dell'impresa e per la riduzione dei consumi energetici. Il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, infatti, vista proprio la difficoltà per le imprese a ottenere prestiti, ha varato un bando per una serie di finanziamenti a tasso zero che dovranno essere usati dalle imprese proprio per progetti di riqualificazione energetica.

Le aziende, per ottenere l'agevolazione, devono però presentare un programma integrato d'investimento esplicitamente finalizzato alla riduzione ed alla razionalizzazione dell'uso dell'energia primaria utilizzata nei cicli di lavorazione e/o di erogazione dei servizi.

I finanziamenti a tasso zero messi a disposizione dal Ministero potranno essere richiesti però solo dalle società che possiedono unità produttive localizzate in Calabria, Campania, Puglia o Sicilia.

Innanzitutto, nello specifico, si tratta di un finanziamento a tasso zero per un importo pari al 75% dell'investimento ammesso, da rimborsare in 10 anni, con rate semestrali costanti scadenti il 31 maggio ed il 30 novembre di ogni anno.

Gli investimenti stessi dovranno riguardare un'unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni già elencate e prevedere spese ammissibili non inferiori a 30 mila euro e non superiori a 3 milioni di euro.

I soggetti beneficiari dovranno essere imprese regolarmente costituite da almeno 2 anni e iscritte nel Registro delle imprese, non devono essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali.

È necessario che le imprese siano in regime di contabilità ordinaria; non devono rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea e trovarsi in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, ecc.

Le imprese non devono essere state destinatarie, nei 3 anni precedenti la data di presentazione della domanda, di provvedimenti di revoca totale di agevolazioni e devono assolutamente aver restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal Ministero dello Sviluppo Economico un ordine di recupero.

Infine risulteranno ammissibili alle agevolazioni tutti i programmi di investimento che prevedono il cambiamento fondamentale del processo di produzione in modo da ottenere una riduzione nominale pari almeno il 10% dei consumi di energia primaria. Sono quindi inclusi, ad esempio, lavori di isolamento termico e razionalizzazione dei sistemi di riscaldamento, condizionamento, alimentazione elettrica e illuminazione.