L'INPS ha di recente chiarito, tramite circolare n. 11/2014 l'INPS quali sono i casi in cui l'assegno familiare può essere riconosciuto ai pensionati con età superiore ai 65 anni, specificando che l'ammontare di questo varia a seconda del numero dei componenti della famiglia e del reddito del nucleo complessivo.

Per prima cosa bisogna chiarire che, per il calcolo dei requisiti in possesso del richiedente dell'assegno familiare, vengo applicate delle tabelle, dove i livelli di reddito aumentano nei casi in cui il nucleo familiare in questione sia comprensivo di soggetti nell'assoluta e permanente impossibilità di poter lavorare (anziani, soggetti disabili) o, ci sia la presenza di minorenni ostacolati nello svolgimento dello stile di vita opportuno per la loro età.

Per quanto riguarda i pensionati statali (ex INPDAP), il riconoscimento dell'erogazione dell'assegno familiare è regolato dalla Ragioneria Generale dello Stato che, richiede la presentazione, all'atto della richiesta per l'assegno, di un certificato rilasciato dal A.S.L di competenza del pensionato in questione, che attesti che "il soggetto si trova, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, nell'assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi a proficuo lavoro".

Ricordo che tale regola vale per i pensionati, sia privati che pubblici, con più di 65 anni d'età. Questi, si vedranno riconoscere o meno l'assegno familiare solo dopo l'accertamento "dell'impossibilità al lavoro", che avverrà tramite visita medica e, l'esame di tutta la documentazione presentata.