E' tempo di bilanci. Il 2008 è l'anno in cui inizia la crisi economica in Italia. Da allora i consumi delle famiglie italiane sono sempre scesi fino ad arrivare ai giorni nostri. Un'analisi pubblicata dalla Coldiretti mette in evidenza come sono cambiate negli anni le abitudini di acquisto degli italiani.

Rispetto al 2008 i consumi sono scesi di molti punti percentuale: -16% per il vestiario, -12% per mobili, elettrodomestici e manutenzioni fino ad arrivare al -8% per la spesa alimentare, solo per citare i ribassi più evidenti. Quello che salta agli occhi è che anche la spesa alimentare, la quale era riuscita a limitare i danni all'inizio della crisi, subisce un forte ribasso.

Infatti, nel 2013 la spesa per il cibo ha avuto un -3,1% rispetto all'anno precedente.

Altro dato importante è quello relativo alla tipologia di spesa degli italiani. Proprio per gli alimentari si è notato un forte spostamento verso i prodotti di basso costo per cercare di risparmiare il più possibile. Forse potremmo aspettarci qualche segnale positivo per il 2014 in considerazione del decreto del governo Renzi che porterà nelle tasche di dieci milioni di persone 80 euro al mese in più a partire, quasi sicuramente, dal mese in corso.

Rimanendo sui prodotti alimentari, la Coldiretti evidenzia che, nel 2013, il pesce fresco è quello che ha risentito di più della riduzione della spesa (-20%), poi la pasta (-9%), il pane (-8%), l'olio (-6%) fino ad arrivare alla carne (-2%).

L'unico segno positivo lo troviamo per l'acquisto delle uova (+2%).

Un fattore negativo dovuto al risparmio sulla spesa alimentare è quello degli allarmi alimentari che si sono avuti nel 2013. Ci sono state 534 notifiche sui cibi ritenuti dannosi per l'organismo con un aumento del 14 per cento rispetto al 2007