Il 22 aprile era il termine ultimo per l'invio deidati riguardanti le operazioni Iva rilevanti, quelle cioè pari o superiori a3600 euro, da parte dei contribuenti con liquidazione trimestrale dell'imposta,il cosiddetto "spesometro".

Per coloro che hanno omesso lacomunicazione entro il termine stabilito è prevista una sanzione che va da unminimo di 258 a un massimo di 2065 euro. La stessa sanzione è applicabile nelcaso la comunicazione sia stata inviata nei termini ma risulta non completa deidati richiesti o non corrispondente al vero. Rimane però ancora una possibilitàdi vedersi applicare una sanzione ridotta per coloro che non hanno rispettatoil termine.

Ricorrendo al ravvedimento operoso, previsto dall'articolo 13 delDlgs 472/97, il contribuente può provvedere a regolarizzare la sua posizione. Inparticolare è possibile correggere l'eventuale errore commesso o l'eventualemancata comunicazione entro un anno dalla scadenza originaria, quindi entro il22 aprile 2015, versando una sanzione ridotta pari a un ottavo del minimo applicabile,cioè un ottavo di 258 euro e, quindi, pari a 32,25 euro.

Per perfezionare ilravvedimento operoso, occorre eseguire l’adempimento omesso, oppure regolarizzarequello irregolarmente eseguito, e versare spontaneamente la sanzione ridotta. Ovviamentetale istituto deve essere messo in atto prima di un'eventuale contestazione, dell'erroreo della mancata comunicazione, da parte dell'Agenzia delle entrate altrimentisarà una strada impraticabile.