Il governo di coalizione guidato daAngela Merkel vara il salario minimo esi appresta a diventare il ventiduesimo paese europeo ad averintrodotto nel proprio ordinamento una misura che stabilisce per legge unminimo salariale orario fissato a quota 8.5 euro.  Il provvedimento entrerà in vigore nel 2015 e sarà pienamente operativo dal 2017. Tale misura interesserà milionidi lavoratori tedeschi e probabilmente avrà un effetto macroeconomico di portata continentale; da un lato infatti si fissa un limite inferioreal costo del lavoro nella regione più competitiva d'Europa e dall'altro si favorisce un'espansione salariale tedesca che dovrebbe spingere la domanda interna in Germania e innestare un effetto locomotiva sul mercato europeo.

Proprio la Germania è stata spesso criticata da molti osservatori di comprimere troppo il proprio mercato interno facendo ampio ricorso agli economici mini-jobs.

Si rompe il blocco dei paesi nordici dove tradizionalmente viene riconosciuta grande autonomia alla contrattazione fra le parti sociali anche nellostabilire i minimi salariali.

Salario minimo in Europa

Analizzando i dati Eurostat per il 2013, siscopre che 21 paesi dell'Unione Europea prevedono nel loro ordinamento il salariominimo e, ad eccezione di Malta, Croazia eLettonia, tutti lo applicano pro-rata anche sugli impieghi temporanei. In linea con un mercato europeo del lavoro ancora piuttosto disomogeneo, l'importo su base mensile varia molto fra paesi tanto che si passa dai 174euro della Bulgaria ai 1.921 euro del Lussemburgo.

Fra coloro che adottano il salario minimo si possono comunque individuare 3 fasce che rispecchiano il grado di sviluppo economico dei vari paesi:

  • sopra i 1000euro: Gran Bretagna, Francia, Irlanda,Olanda, Belgio e Lussemburgo;

  • fra 500 e1000 euro: paesi mediterranei e la Slovenia;

  • sotto i 500 euro: paesi dell'Europa orientale.

Il differenziale fra paesi si riduce se si considera il salario minimo in termini reali, a parità di potere d'acquisto (PPA): in questo caso si nota una riduzione reale del gap fra salario minimo più basso (Romania) e piùalto (Lussemburgo) da rapporto di 1:11 ad unopiù ragionevole di 1:5. Fra i paesi senza salario minimo troviamoCipro, Italia per l'area mediterranea e Austria, Germania, Finlandiae Svezia e Danimarca per l'area nordica.

Pro e contro il salario minimo

Sul salario minimo esistono due approcci che rispecchiano due diverse filosofiedi mercato.

La prima prevede che il salario minimo sia fissato perlegge e quindi riflette rapporti di forza e valutazioni di tipo politico: ladefinizione degli standard minimi salariali diviene una politicasociale del governo che funge pertanto da “mediatore istituzionale fra le parti sociali. La seconda implica invece che anche ilminimo salariale deriva da una contrattazione autonomafra le parti sociali.

L'esistenza di un salario minimogeneralmente riduce il potere negoziale della parte più forte epertanto tende a ridurre la conflittualità del sistema economico.

Normalmente il salario minimo èabbinato ad un sistema universale di ammortizzatori sociali eun certo grado di flessibilità del mercato del lavoro inentrata e in uscita. In questo modo il sistema economico riesce adassorbire i cicli economici negativi senza generare rovinosecadute del reddito nazionale e quindi della domanda interna. Resta però il rischio di introdurre un elemento di rigidità ditipo quantitativo nel sistema economico.