Ecco i nomi dei 10 dirigenti che hanno guadagnato di più nel 2013, anno in cui le loro aziende sicuramente hanno guadagnato proporzionalmente molto meno di quanto loro si sono portati a casa. I paperoni a zero rischio sono: Franco Bernabè ex presidente di Telecom ( 8,2 MILIONI di euro di cui 5,6 come liquidazione), Enrico Cucchiani A.D.di Intesa Sanpaolo (6,1 MILIONI di euro di cui 3,6 milioni x recesso unilaterale anticipato), Sergio Marchionne ad di Fiat e Presidente di Cnh Industril (5,5 MILIONI di euro), Luca Montezemolo consigliere Fiat e presidente Ferrari (5,5 MILIONI di euro), Paolo Scaroni ad di Eni (4,5 MILIONI di euro), Andrea Guerra ad di Luxotica (4,4 milioni di euro), Mario Greco ad di Generali (3,6 MILIONI di euro), Carlo Cimbri ad di Unipol Gf 83,2 MILIONI di euro), Alberto Nagel ad di Mediobanca (2,2 MILIONI di euro), Renato Pagliaro presidente di Mediobanca (2,2 MILIONI DI EURO).

Li abbiamo definiti "paperoni a rischio zero " perchè così è. Cosa rischiano questi signori? Nulla. Sono degli imprenditori? Hanno investito soldi capitali per le aziende per le quali lavorano? Niente di tutto questo. Quando lasciano queste aziende le loro liquidazioni dipendono dai risultati conseguiti e quindi sono proporzionali all'andamento economico che le aziende hanno avuto durante la loro guida? Assolutamente no. Quando lasciano le aziende in stato fallimentare loro ci rimettono qualcosa? Assolutamente no! Ricordate la consistente liquidazione che prese l'ad di Alitalia nonostante l'azienda fosse stata portata al collasso economico? Rischiano il posto di lavoro? Assolutamente no!

Nel nostro paese son sempre gli stessi che si scambiano queste ricche poltrone.

Capiremmo mantenere gelosamente una cerchia ristretta di managers se fossimo in presenza di illuminati che sanno ribaltare i risultati delle aziende, ma non è proprio così. Capiremmo questi guadagni se fossero ruoli di lavoro a rischio, ma loro non rischiano proprio nulla. Capiremmo se avessero investito dei quattrini dei capitali per creare posti di lavoro, ma loro non hanno fatto nulla di ciò.

A volte guadagnano più degli stessi proprietari delle aziende per cui lavorano.

Smettiamola di dire che questi stipendi sono determinati dal libero mercato, che sono personaggi unici di altissimo profilo professionale, che siamo nel privato e quindi tutto è ammesso. Possiamo benissimo paragonarli a quei cantanti, artisti, attori, calciatori che guadagnano cifre assolutamente moralmente deplorevoli e inaccettabili.

La cosa ancor più grave che nelle aziende pubbliche, siamo in presenza di situazioni dello stesso tipo.

Ben fa il governo Renzi a calmierare le retribuzioni dei dirigenti pubblici che sono a dir poco sconcertanti. Non dimentichiamo mai che ben diverso è essere imprenditori, quindi aver investito quattrini e capitali e dato lavoro alla gente, dall'essere dei dipendenti strapagati senza particolari rischi come sono questi personaggi.

Giusto per non farci mancare motivi di ribellione interiore, vorremmo far presente che i dieci signori sopra riportati hanno portato a casa nel 2013, in dieci, una somma pari a oltre 43 milioni di euro quanto hanno probabilmente portato a casa 16.600 operai! Coloro che rischiano il posto di lavoro, fra l'altro senza colpe, quando le aziende vanno in crisi sono gli operai e gli impiegati non certo questi "paperoni a zero rischio".