Continua ad imperversare la 'bufera' sul famoso sgravio Irpef di 80 euro che dovrebbe, secondo il presidente del Consiglio, dare una mano a gran parte delle famiglie italiane a partire dal prossimo mese di maggio. Proprio per venerdì prossimo è attesa l'approvazione del Decreto Legge del bonus che i cittadini si vedranno accreditati in busta paga, ma le polemiche non accennano a placarsi.


Istat, il bonus non sarà di 80 euro: ecco le previsioni statistiche

Questa volta è l’Istat a prendere posizione nei confronti di Matteo Renzi e ad avanzare i sospetti che già circolavano da tempo: lo sconto Irpef non riuscirà a raggiungere le cifre che finora sono state annunciate dal governo.


L’Istituto nazionale di statistica ha reso noto che il guadagno medio corrisponde a €. 714 per le famiglie più povere del primo quinto, €. 796 per le famiglie del secondo, €. 768 per quelle del terzo quinto, €. 696 per quelle del quarto quinto e addirittura scendiamo fino a €. 451 per le famiglie più benestanti. Ricordiamo che si parla, ovviamente, di 'guadagno annuale': quindi come riferimento bisogna prendere la cifra che le famiglie italiane dovrebbero percepire nel 2015, quando il bonus verrà corrisposto interamente per i dodici mesi, ovvero €. 80 x 12 = 960.
Stando così le cose, nessuna categoria beneficerebbe dell'intero bonus, ma si partirebbe da un massimo di 66 euro nette ad un minimo, addirittura, di €. 37, cioè meno della metà dell'importo. 


Il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta ha commentato duramente questi dati Istat, lanciando l'ennesima frecciata a Matteo Renzi: "Se pensiamo che, a parità di coperture aleatorie, dovranno essere inclusi nello sgravio, come ha annunciato il presidente del Consiglio, 4,2 milioni di incapienti, rischiamo di vedere dimezzate anche le stime dell’Istat".