Abbiamo sentito parlare in questi giorni di 'Def', una sigla il cui significato non è propriamente chiaro a ciascuno di noi: cerchiamo di spiegare, in breve, di che cosa si tratta e quanto può interessare a ciascuno di noi il suo contenuto.

Def: che cos'è e da che cosa è composto

Def significa "Documento di Economia e Finanza" e, quindi, non si tratta di una legge, ma di un documento: occorre, però tener bene presente la sua importanza visto che il suo scopo è quello di indicare il piano d'azione del governo in tema di economia.

Il Def si divide in tre parti: 

  • Programma di Stabilità dell'Italia, a cura del Dipartimento del Tesoro;
  • Analisi e tendenze della finanza pubblica" redatta dalla Ragioneria Generale dello Stato;
  • Programma nazionale di Riforma, concordata dal Dipartimento del Tesoro stesso dietro accordo con il Dipartimento delle Politiche europee.

Il Def e il suo scopo: perchè viene redatto?

Qual'è il principale scopo del Def?

Quello di far capire agli altri Stati dell'Unione Europea qual'è il programma di intervento economico messo a punto dal governo italiano per i prossimi mesi. In poche parole, l'Italia sarà chiamata, innanzitutto, a mantenere il proprio deficit entro la soglia del 3 per cento del Prodotto Interno Lordo.

Quanto interessa a noi cittadini il contenuto e l'attuazione del Def?

Il Def anticipa, in pratica, quelle che dovranno essere le leggi e i decreti che verranno approvati in materia nei prossimi mesi. Tanto per cominciare, entro la settimana prima di Pasqua, il governo dovrebbe deliberare in merito alla riduzione della spesa pubblica e all'incremento delle detrazioni a favore del lavoro dipendente: ne abbiamo già sentito parlare parecchio di questo 'sconto Irpef' che dovrebbe prevedere un aumento di 80 euro in busta paga a partire dal prossimo mese di maggio per chi percepisce attualmente un reddito entro i 25mila euro lordi.

Il decreto legge seguente, previsto per la prossima estate, dovrebbe riguardare l'ulteriore sblocco dei debiti della pubblica amministrazione seguito, verso la fine del 2014, dal taglio dell'Irap a beneficio delle imprese, decreto, quest'ultimo, che dovrebbe essere incluso nella legge di stabilità che verrà approvata in autunno.