La crisi in Crimea tra Russia e Ucraina, per ora facilmente vinta dal gigante eurasiatico con l'annessione della penisola, è solo marginalmente una questione tra i due vicini ex-sovietici o c'è di più? Davvero Mosca ha rischiato così tanto solo per difendere la popolazione russofona dell'Ucraina e per il controllo del porto di Sebastopoli, strategico per la sua Flotta del Mar Nero e quindi per lo sbocco nel Mediterraneo? In fondo, anche se a Kiev è stato messo un governo praticamente golpista e fascista appoggiato dall'Occidente, un accordo su questi punti di sicuro si poteva trovare.

Ovviamente c'è di più e questo di più è una guerra globale che si sta combattendo tra gli Stati Uniti e gli alleati subordinati come Europa, Canada, Giappone da una parte, Russia e Cina dall'altra.

Sì, una guerra, perchè le guerre non si combattono solamente con le armi, "per fortuna purtroppo" si combattono anche con l'economia e la finanza, con gli approvvigionamenti energetici, di materie prime, di grano e altro. Carl von Clausewitz diceva che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, Lenin invece che la politica è la continuazione della guerra con altri mezzi: due modi di pensare opposti ma che evidenziano come tra le grandi potenze mondiali lo stato di tensione e di scontro sia permanente, duri decenni e sia segnato da momenti di "guerra fredda", cioè economica e politica, e da momenti di "guerra calda" con le armi.

Discutere dello scontro tra Stati Uniti ed Europa da una parte, Russia dall'altra (essendo il terreno di battaglia l'Ucraina e la Crimea lasciamo per ora fuori gli altri Stati), vuol dire discutere della visione globale che Washington ha da decenni, e di riflesso in parte "deve avere" ora Bruxelles: controllare la sua retrocessione da superpotenza - rivale dell'Urss ai tempi della Guerra Fredda, unica dal crollo dell'impero sovietico ai giorni nostri - a potenza che vede crescere il ruolo delle altre quali Cina, India, Brasile, Unione Europea, la rediviva Russia.

Una visione che si sviluppa dai tempi di Kissinger per intenderci.

Questo approfondimento che proponiamo sulla questione Ucraina, con gli annessi e connessi, è in tre distinte parti:

Sperando di proporre un lavoro divulgativo che sia soprattutto di dibattito e di riflessione, criticabile (se costruttivamente e fondatamente) in ogni suo punto, specifichiamo al termine di questa introduzione che è chiaro come questa situazione ed i grandi cambiamenti degli ultimi anni, dalla crisi economica mondiale alle rivolte nel mondo arabo, dalla "guerra al terrorismo" alla guerra in Siria e tanto altro siano elementi di un unico periodo storico da analizzare nel suo complesso divenire.