Abbassamento della cedolare secca, rifinanziamento fondo affitti, recupero degli alloggi popolari, sono questi i punti chiave del nuovo piano casa varato dal Governo Renzi. Ecco alcune delle caratteristiche principali:

Piano Casa: cedolare secca al 10%

Su tutti gli alloggi concessi in locazione con la formula contrattuale del canone concordato, la cedolare secca si abbassa dal 15% al 10 % dal 2014 al 2017. Lo stesso vale per le abitazioni destinate agli studenti universitari. Lo sgravio interesserà anche i vecchi contratti.

Piano Casa: recupero alloggi pubblici

Recuperare gli alloggi pubblici e destinarli alle famiglie a basso reddito e con disabili: è questo, uno degli obiettivi primari del Governo Renzi per venire incontro sia alle esigenze dei cittadini meno fortunati, sia per rilanciare l'edilizia tra i settori più colpiti degli ultimi anni.

Piano Casa: rifinanziamento del fondo affitti

Garantire un fondo destinato a tutti gli inquilini per prevenire la morosità incolpevole, sopraggiunta ad esempio per la perdita del posto di lavoro. In secondo luogo la manovra, prevede il rifinanziamento di un fondo rivolto alle giovani coppie che devono richiedere un mutuo.

Piano Casa: contrastare l'abusivismo

Uno dei punti cruciali del nuovo piano casa sarà la lotta all'occupazione abusiva di alloggi pubblici. Ai trasgressori non verranno attivate le utenze e neanche riconosciuta la residenza.

Piano Casa: alloggi popolari

Detrazione fino a 900 euro per il 2014, 2015 e 2016 per gli inquilini che hanno un contratto di locazione per un alloggio sociale dichiarato come propria abitazione principale.

Piano Casa: alloggi ex Iacp a inquilini

Di comune accordo con le amministrazioni locali e le Regioni, s'intende favorire l'acquisto degli alloggi ex Iacp da parte degli inquilini. Per incentivare questo tipo di compravendite è previsto un fondo di 18,9 mln l'anno dal 2015 al 2020.

Piano Casa: detrazione bonus mobili

La spesa per l'acquisto di mobili a seguito di ristrutturazione, su cui sono previste detrazioni Irpef, potrà superare quella per la ristrutturazione. Il tetto massimo resta a 10mila euro.