Sottomarche,ovvero anche in questo momento di grave crisi economica, spendere meno non significa necessariamente risparmiare sulla qualità. Iproduttori di marchi famosi realizzano –nei medesimi stabilimenti – prodotti identici, per ingredienti e valorinutrizionali, per la grande distribuzione, catene di discount incluse.

L'utilissima informazione proviene dal sito dell'associazione "Io leggo l'etichetta",che raccoglie ed aggiorna continuamente i dati dei prodotti distribuiti perconsentire il miglior confronto possibile.

Ma per trarre da questa indicazioneil massimo vantaggio, sia in termini di risparmio economico – che può arrivarefino a 1.400 euro l'anno – sia di reale attenzione alla qualità di ciò che siacquista, è necessaria una profonda azione di consapevolezza da parte delconsumatore.

Bisogna, insomma, imparare a fare una valutazione che non siaesclusivamente basata sul prezzo, ma anche su altri fattori.

Quali?Stabilimento di produzione (ed indirizzo preciso della sua sede), ingredienti evalori nutrizionali del prodotti: tutti dati acquisibili leggendo attentamentele etichette apposte sulla confezione.

Pochi, pochissimi esempi per spiegare ilconcetto? Vincenzi produce biscotti per la Lidl (Savoiardi ed Amaretti Realforno),per Eurospin (Frollini con confettura di mele e Otto Frolle Dolciando &Dolciando) e per Coop (Frolle ripiene con crema pasticcera e con crema alcacao). La pasta di marchio Conad (fresca, secca e ripiena) è prodotta da LaMolisana, Rummo, Rana e Barilla, mentre i formati speciali Auchan sono (uditeudite) prodotti da Garofalo.

Sempre in Eurospin, le varietà di riso Basmati,Thaibonnet, nero e per insalate sono prodotte da Scotti.

Potremmo andare avantiall'infinito, ed il discorso non si limita al settore alimentare.

Ma la fondamentale indicazione sullo stabilimentodi produzione, rischia quest'anno di sparire dalle etichette dei prodotti neinostri punti vendita, non essendo più considerata obbligatoria in base alregolamento europeo 1169/2011.

"Io leggo l'etichetta" ha quindi lanciato unapetizione affinché il Governo italiano mantenga le indicazioni relativeallo stabilimento di produzione e, anzi, si attivi affinché la condivisione di taleinformazione – che rappresenta un'importante forma di tutela nei confronti delcittadino-consumatore – venga adottataanche negli altri Paesi dell'Unione Europea.