A cadenza annuale si riaccende il dibattito sulle possibili opportunità legate alla legalizzazione delle droghe leggere ed in particolare delle sostanze derivate dalla Cannabis. E alla stessa cadenza temporale, si finisce col cadere nel solito qualunquismo becero frutto di scarsa conoscenza e figlio di motivazioni non propriamente scientifiche, bensì falsamente etico-morali.

Da chi sostiene che la legalizzazione porterebbe ad un aumento esponenziale del consumo e di conseguenza dei consumatori ovvero ad un aumento indiscriminato della criminalità, a chi invece ritiene che l'uso aprirebbe le menti al miglioramento della visione delle cose verso una società migliore o ancora, che la liberalizzazione sarebbe un valido deterrente allo spaccio per il tramite della criminalità organizzata.



Tali contrapposizioni finiscono chiaramente nel calderone di una dialettica priva di reali sviluppi sul tema, lasciando pertanto la situazione nello stallo di una conversazione sterile. Scientificamente, sono stati dimostrati effetti negativi nel consumo abituale di Cannabis, evidenziando predisposizioni più elevate a sviluppare malattie psichiatriche a causa di una diminuzione costante dell'ippocampo che è l'area del cervello che gestisce memoria ed emozioni, così come d'altro canto, l'utilizzo a scopo terapeutico, ha dimostrato effetti positivi verso diverse patologie prime fra tutte inappetenza e anoressia, sclerosi multipla, Parkinson ad Alzhaimer.

Visto in questi termini, sarebbe come dire che l'utilizzo abituale di benzodiazepine, se da un lato può risolvere problemi di ansia, nello stesso tempo provoca diversi effetti collaterali, talvolta anche gravi.



I motivi per cui sarebbe opportuno un sano confronto si potrebbero invece ricercare nelle ulteriori opportunità che la legalizzazione potrebbe offrire, cercando di andare oltre le solite argomentazioni che non sembrano offrire validi sviluppi. In un mondo Occidentale oppresso dalla crisi, la liberalizzaione potrebbe aprire i cancelli ad una nuova industria.

Oltre agli scopi curativi visti sopra, la Canapa offre diversi utilizzi, proprio per la sua conformazione e per la sua velocità di crescita. Una pianta può raggiungere in soli 3 mesi un'altezza di 4 metri. Da questa potenziale materia prima si possono ricavare fibre tessili, oli biologici, carta di ottima qualità, combustibili, resine plastiche e isolanti.

È chiaro che tutti questi utilizzi oltre che un'opportunità di una nuova industria, aprono anche il dibattito relativo alla salvaguardia dell'ambiente. Oggi, in 18 Stati USA, è legale la vendita per uso terapeutico, e in 11 la distribuzione commerciale. È notizia di questi giorni la quotazione in Borsa di diverse aziende in questo settore, che stanno avendo veri e propri "boom" nel valore delle proprie azioni. Che sia l'inizio di una nuova opportunità?