La tanto chiacchierata e dall'iter travagliato Legge di Stabilità, emanata tra Natale e Capodanno, ed entrata in vigore con il nuovo anno, ha introdotto una serie di novità nelle materie più varie.

Per quanto riguarda le tanto odiate cartelle esattoriali, tale legge ne ha previsto la "rottamazione", ma i tanti limiti e le particolari condizioni la rendono davvero poco allettante specie per chi ha debiti col fisco piuttosto consistenti.



Nonostante il nome lasci sperare in qualcosa di veramente definitivo e conveniente, la rottamazione altro non è che un piccolo sconto sulle somme addebitate nelle cartelle esattoriali.



I debiti scontati possono essere tasse, multe e tributi vari dovuti agli enti come lo Stato, le agenzie fiscali, le regioni, le province ed i comuni i quali abbiano affidato l'incarico di riscuotere le somme ad Equitalia (oppure ad altri agenti della riscossione) fino al 31 ottobre 2013.

Tecnicamente si parla di importi iscritti a ruolo entro tale data.



Lo sconto consiste nell'abbuono degli interessi di mora eventualmente maturati e degli interessi per ritardata iscrizione a ruolo.



Tuttavia, il grosso limite è quello temporale: per usufruire della rottamazione è necessario estinguere il proprio debito, quindi pagare tutte le somme a proprio carico, esclusi gli interessi, entro il 28 febbraio 2013.



Questo significa che i contribuenti morosi, per evitare di pagare gli interessi maturati sulle somme da loro dovute, dovrebbero essere in grado di poter pagare interamente tutti i restanti importi dovuti. Cosa a dir poco difficile per chi ha debiti verso il fisco dell'ordine delle decine di migliaia di euro.



Ma allora questa tanto attesa rottamazione delle cartelle pare a chi conviene?



A tutti i contribuenti che abbiano a carico cartelle esattoriali di modico valore ed abbiamo, comunque, la possibilità di estinguere il proprio debito (senza interessi) in meno di due mesi.



Un consiglio: prima di pagare frettolosamente per usufruire dello sconto degli interessi, è necessario verificare che le somme richieste da Equitalia siano effettivamente dovute.

Se così non fosse, prima di decidere di pagare per "togliersi il fastidio", meglio valutare se non convenga, invece, sollevare delle contestazioni davanti ad un giudice oppure con un'istanza in autotutela.

Potrebbe capitare, ad esempio, che le multe siano già state pagate, oppure che alle multe siano state applicate le maggiorazioni (i famosi interessi semestrali del 10%) che, lo ha detto pure l'Avvocatura dello Stato, sono illegittime. In altri casi, invece, potrebbe trattarsi di tasse o multe "vecchie", quindi potrebbe essere intervenuta la prescrizione, oppure, ancora, l'ente creditore potrebbe essere incappato in qualche decadenza.

Meglio allora verificare bene (o far verificare dagli esperti del settore) i dettagli di tutte le cartelle a carico, per evitare di pagare cioè che non sarebbe dovuto, magari perchè allettati dall'idea di vedersi scontati gli interessi.