Si allarga a macchia d'olio ed inizia a produrre i primi effetti lo sciopero promosso dal Movimento dei Forconi e che ha finito per coinvolgere i cittadini di tutta Italia: utopistico o no, nell'immaginario comune quella che inizierà l'8 dicembre alle 22 sarà 'la più grande protesta popolare della storia repubblicana'.

Su Facebook le informazioni sui presidi, sui blog il coordinamento nelle varie città, su altri social network le discussioni sulle motivazioni scatenanti della manifestazione: è Internet il canale attraverso il quale si stanno muovendo promotori, organizzatori e semplici partecipanti.

'L'italia si ferma': questo il nome con il quale si vuole sintetizzare l'assoluta esigenza di una rivoluzione pacifica che parta dal basso. La portata dell'evento è al momento ancora poco chiara agli stessi prefetti e sindaci: si capirà di più solamente nella mattinata del 9 dicembre stesso.

Nelle ultime ore sono stati comunicati altri dettagli relativi ai luoghi dove la protesta prenderà vita: a Torino, per esempio, il blocco riguarderà piazza Derna, piazza Castello e piazza Pitagora, dove i manifestanti si ritroveranno a partire dalle 5,30 di lunedì 9 dicembre. A Roma il presidio sarà in piazzale dei Partigiani a partire dalle 8,00, a Firenze il ritrovo sarà al giardino della Fortezza alle ore 7 della data divenuta ormai famosa agli interessati, mentre a Napoli ci si incontrerà alle 9 in piazza Trento e piazza Trieste.

Ma come prevedibile per una manifestazione di questa portata, si riscontrano i primi episodi fuori le righe rispetto ad una protesta che si professa pacifica: prima la psicosi di Palermo dove si è scatenata la caccia al carburante con file chilometriche e pompe di benzina a secco già dalle prime ore della giornata; in altre città siciliane, alcuni dei sostenitori della mobilitazione, si stanno rendendo protagonisti di veri e propri atti di intimidazione ai danni di commercianti e semplici cittadini non intenzionati a partecipare all'evento. Prendere alla lettera il manifesto 'Ribellarsi è un dovere', potrebbe essere esercizio deleterio, dannoso e pericoloso per le sorti dell'iniziativa.