In concomitanza con lo sciopero dei Forconi, nel paese si sta svolgendo in questa settimana lo sciopero degli autotrasportatori. Un'agitazione che, lo ricordiamo, è stata revocata ufficialmente da da Unatras e Anita dopo aver avuto un incontro ritenuto soddisfacente con il ministero dei trasporti, ma che è invece sostenuta e messa in atto da altre sigle dell'autotrasporto, Trasporto Unito in testa.

Chi sta scioperando?

Sull'adesione allo sciopero si verifica la consueta guerra dei numeri: i detrattori dell'evento parlano degli aderenti ad alcune sigle minoritarie, i promotori dell'agitazione invece dichiarano con orgoglio di essere in tanti.

In questi momenti, sono in atto concentramenti lungo tutta la penisola, e localmente si stanno attivando iniziative come i Tir lumaca o assembramenti alle porte dei capoluoghi di regione.

Uno dei punti nevralgici della protesta sembra essere la Toscana, con manifestazioni presso le stazioni e ai caselli autostradali.  

Cosa chiedono gli scioperanti?  

A spiegare le ragioni degli aderenti allo sciopero è Maurizio Longo, Segretario Generale di Trasporto Unito, sul sito ufficiale dell'associazione. "Gli autotrasportatori - chiarisce - chiedono la definizione di un sistema di regole che consentano alle aziende di autotrasporto di sopravvivere, per esempio con i tempi di pagamento certi e la certezza del credito, la reale remunerazione ai tempi di carico e scarico, la revisione dei costi minimi di sicurezza e la regolamentazione delle sub-vezioni". 

Sciopero Tir: le dichiarazioni del ministro Lupi

La polemica con il ministero: alla vigilia dello sciopero, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi ha dichiarato che "gli autotrasportatori che intenderanno scioperare non hanno tra le loro ragioni nessuna richiesta presentata al governo al ministero dei Trasporti che sia rimasta inevasa e che li giustifichi".

Il ministro ha voluto ricordare i "numerosi incontri" al ministero.

L'ultimo incontro (al quale però alcune sigle non si sono presentate) ha visto la sigla di un protocollo di intesa tra i rappresentanti della categoria e il ministero, con la precisazione di alcuni punti fermi, tra cui il recupero integrale delle accise sul gasolio, lo stanziamento di 330 milioni di euro a favore del settore e la riforma dell`albo nazionale degli autotrasportatori, al fine di garantire un controllo più efficace.