'9 dicembre 2013: l'inizio della fine'. Con questo slogan si presentano gli organizzatori dell'iniziativa che in questi giorni sta accentrando le attenzioni di una fetta sempre più ampia di italiani. Ed era stata proprio questa la speranza del Movimento dei Forconi che aveva promosso l'evento.

Nonostante qualche defezione, la protesta che rischia di mandare in tilt il Paese è confermata: miglioramenti delle condizioni di acquisto del gasolio e la concorrenza scorretta dei vettori internazionali, temi apparsi inizialmente centrali soprattutto per quanto riguarda il mondo degli autotrasportatori, hanno lasciato il posto a motivazioni ben più profonde sull'insoddisfazione regnante.

Una voce, quella a cui la manifestazione del 9 dicembre vuole fare da megafono, che parte dal basso: come si percepisce dalla grande partecipazione e l'incalzante crescita delle adesioni che sta montando sui social network, l'ipotesi di una revoca ipotizzata nelle scorse ore, appare al momento impercorribile. Trattative e compromessi tra sindacati e rappresentanti del Governo rischiano stavolta di non bastare per cercare di evitare i disagi.

Non è chiaro ancora come il tutto verrà organizzato e proprio questa mancanza di chiari punti di riferimento e interlocutori precisi sta lasciando interdetti sia chi alla manifestazione vuole partecipare, sia chi vuole far sì che il tutto venga ridimensionato.

Ciò che è chiaro in ogni caso, è la rabbia e la disperazione che guida coloro che hanno deciso di partecipare: 'Vogliamo paralizzare l'Italia - ha riferito uno dei promotori intervistato dalla trasmissione Piazza Pulita - non ci sono rappresentanze politiche che ci soddisfino: ormai il nostro nemico unico è lo Stato. L'unico obiettivo è far sì che tutte le forze politiche escano dal Parlamento'.

'L'8 dicembre 2013 sera alle 22 con la nostra iniziativa - incalza un altro membro dell'organizzazione dell'evento - bloccheremo il Paese: ci siamo coordinati e parteciperanno autotrasportatori, camionisti, agricoltori e cittadini qualunque. Chiuderemo le frontiere, manderemo in tilt l'Italia. E contro coloro che vogliono strumentalizzare la natura di questa protesta, ribadiamo che il nostro unico intento è far del bene al nostro Paese: lo faremo con le mani in tasca, senza violenza'.