Sciopero Forconi, the day after: dopo l'attesa manifestazione del 9 dicembre 2013, nella quale la partecipazione dei cittadini è stata ben più ampia rispetto alle previsioni, c'è ora grande trepidazione per capire quali saranno le prossime evoluzioni di un evento che in qualche modo ha già lasciato il suo segno nella storia del nostro Paese.

La cronaca della giornata di ieri racconta una risposta mai così eterogenea all'invito a scendere in piazza da parte di chi ha promosso l'iniziativa: imprenditori, studenti, casalinghe, disoccupati e precari tutti a braccetto per gridare il proprio malessere e la propria rabbia nei confronti di una classe Politica troppo spesso sorda rispetto alle loro esigenze.

Storico, in particolare, quello che è accaduto in diverse città della Penisola: a Torino, a Genova e altrove il comportamento della Polizia ha assunto un valore simbolico di rara importanza, come sottolineato anche dal segretario del Siulp, il sindacato della Polizia di Stato: 'Quanto accaduto [...] - ha detto Felice Romano - [...] merita un plauso a tutti quei colleghi di tutte le forze di polizia che oggi, in modo professionale e coraggiosamente hanno detto simbolicamente basta alla lontananza della politica governativa e dei palazzi del potere rispetto ai danni che stanno producendo contro le famiglie e i lavoratori di questo paese'.

Romano ha continuato specificando che togliersi il casco come gesto simbolico è un atto che dimostra come la misura sia colma e di come la politica sia disante dai problemi dei cittadini, troppo indaffarata ai giochi volti alla conservazione dei privilegi della casta.

La conclusione, se si pensa che a parlare è il segretario del sindacato dei poliziotti, assume un significato ancor più rilevante: 'Si ricordino il passaggio biblico nel quale si afferma: "Terribile sarà l'ira degli onesti".

Fin qui quello che è successo ieri: cosa si vedrà d'ora in avanti? Il buon risultato ottenuto nella prima giornata, sembra aver rinfrancato l'animo di coloro che avevano inizialmente snobbato l'iniziativa: per questo i presidi continueranno in diverse città del Paese e l'ipotesi ventilata negli scorsi giorni, con la possibile convergenza su Roma, sembra confermata come riferito a più riprese da alcuni dei coordinatori nazionali dell'evento.

Durante il programma Piazza Pulita in onda su La 7, Lucio Chiavegato tra gli organizzatori della manifestazione ha confermato lo scenario di uno spostamento di massa verso la capitale: 'Se mercoledì Letta otterrà la fiducia, ci sentiremo autorizzati a indirizzare la nostra protesta vicino ai palazzi del potere. Tutto il popolo italiano sarà lì per urlare che non si sente rappresentato da questi signori: è arrivato il momento per loro di andare via tutti'.