Dopo settimane di annunci e smentite miste a timori e rassicurazioni, la protesta dei Forconi “L’Italia si ferma” è iniziata e a partire dalla Sicilia coinvolge tutto il Paese. Il movimento guidato da Mariano Ferro sta in queste ore diversificando la propria attività, con manifestazioni pacifiche e semplice volantinaggio in alcuni presidi alternati a pesanti disagi alla circolazione (non solo stradale ma anche ferroviaria) con alcune aree - localizzate nel torinese - addirittura interessate dal lancio di bombe molotov.

Movimento dei forconi, i perché della protesta

La protesta è nata per costringere i parlamentari alle dimissioni e generare la caduta del governo Letta; lo sciopero dovrebbe durare fino a venerdì 13 dicembre, ma stando alle dichiarazioni del coordinatore del movimento dei forconi, Danilo Calvani, nel caso in cui il governo Letta dovesse incassare la fiducia in Parlamento (il voto è previsto per mercoledì 11 dicembre) lo sciopero continuerà ad oltranza: “Se mercoledì verrà data la fiducia al governo la nostra protesta rimarrà in piedi fino a che non se ne vanno. Sarà sciopero a oltranza, nelle forme pacifiche e democratiche che si conoscono. Deve cadere tutto - ha aggiunto Calvani - perché se qualcosa rimane in piedi poi ricresce e ci ruba di nuovo il pane di bocca”.

Movimento dei forconi, presidi in Toscana, Sicilia, Lombardia e Veneto: blocco della circolazione in Puglia

In Toscana, Sicilia, Lombardia e Veneto al momento si registrano presidi pacifici e semplice volantinaggio; presso il casello di Brescia ovest si è assistito poche ore fa ad un blocco della circolazione con volantinaggio annesso, stessa situazione a Palermo in Sicilia (dove però sta prevalendo la linea morbida), in Toscana e nel Veneto.



Gravi danni alla circolazione invece a Bari, dove sulla Tangenziale, all’altezza dello svincolo Poggiofranco, si registra la presenza di circa 2 km di camion incolonnati in entrambi i sensi di marcia. Sempre nel barese, la strada provinciale 231 nei pressi di Corato, registra la presenza di numerosi Tir fermi ai margini della carreggiata. Disagi anche a Foggia all’altezza del km 670 della statale 16, dove lunghe colonne di automezzi stazionano in entrambi i sensi di marcia ed impediscono il regolare procedere del traffico.

Movimento dei forconi, bombe molotov a Torino e blocco dei treni: la polizia si toglie i caschi

L’epicentro della protesta è certamente Torino: in mattinata si è verificato il lancio di bombe molotov contro il Palazzo della Regione Piemonte, con il lancio di lacrimogeni operato dalle forze dell'ordine rivelatosi inutile (un carabiniere risulta lievemente ferito). Problemi anche nel centro città a Piazza Castello, dove si è verificato il lancio di numerose bottiglie vuote, mattoni e ancora bombe-molotov.



Importante evento sempre a Torino, davanti all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate in corso Bolzano, dove gli agenti di polizia si sono sfilati i caschi davanti al presidio dei forconi; applausi e cori di incitamento hanno accompagnato il gesto, con i manifestanti ad urlare a squarcia gola: “Siete come noi”.



Problemi anche per la circolazione ferroviaria, con Trenitalia costretta in tarda mattinata a sospendere il transito dei treni per via dell’occupazione dei binari lungo la tratta Genova-Savona-Ventimiglia.