Nella Legge di stabilità 2014 ormai approvata dalla Commissione ma che dovrà essere votata in aula dalla Camera e ripassare al Senato poco prima di Natale, almeno si spera, il tema delle Pensioni è stato affrontato poco e insufficientemente, altrettanto per la questione esodati, meglio della prima bozza comunque che ne prevedeva solo 6 mila per la copertura previdenziale.

D'altronde tutta la Legge di stabilità fa un po' acqua da tutte le parti visto la sua capacità intesa come tentativo di dare una svolta decisa alla grave situazione di crisi economica dell'Italia.

Cosa cambia per le pensioni? Vediamolo.

L'attesa rivalutazione delle pensioni a pieno regime è andata vana, anche di questo già si temeva nei giorni scorsi. C'è stato un piccolo ritocco teso a smuovere il blocco dell'indicizzazioni, ma solo in termini minimi pari al 5% sulle pensioni che partono dai 1486 euro al mese lordi e inferiori ai 2.972 euro. In pratica un piccolo sforzo del Governo Letta è stato fatto per passare dal 90% di rivalutazione previsto e temuto, al 95%, niente di abbastanza soddisfacente comunque per i pensionati di questa fascia.

Per quanto concerne la posizione degli esodati, saranno in 17.000 a poter godere della pensione, stanziato quasi 1 miliardo di euro a partire dal 2014 fino al 2020 per porre rimedio al devastante errore della legge Fornero che tanti esodati aveva creato, ma non è sufficiente ancora.



Blocco per i manager pubblici del cumulo pensione più stipendio, ma il tetto è stato aumentato da 150.000 a 300.000 euro, una mezza beffa.

Molto difficile che ci siano ulteriori margini migliorativi prima che il capitolo pensioni ed esodati venga presentato al Senato,e se pensiamo che facendo un calcolo sulle salvaguardie, resteranno ancora circa 150.000 esodati appiedati, c'è di che recriminare.