La Banca d'Italia ha reso notii risultati di uno studio statistico sulla ricchezza delle famiglie italiane. I dati fotografano, com'era da immaginarsi, unasituazione difficile e, in certi casi, drammatica. La ricchezza dellefamiglie dal 2007 ad oggi si è ridotta di circa il 9%.

Nel 2012 laricchezza netta era pari a circa 8542 miliardi di euro,corrispondenti a circa 143 mila euro pro-capite e a 357 mila euro afamiglia. Sempre riguardo all'anno scorso, le attività realiincidevano nella valutazione della ricchezza complessiva peril 61,1% del totale, mentre le attività finanziarie contribuivano peril 38,9%.

La passività si aggiravano intorno ai 900 milioni di euro,circa il 10% delle attività complessive.

Secondo l'istituto bancario, laricchezza delle famiglie è diminuita in un anno e, rispetto al 2011,di circa lo 0,6%, soprattutto a causa del crollo delle attivitàreali (-3,5%): la causa maggiore è il deprezzamento delle abitazioni(-5,2%) solo parzialmente bilanciata dalla debole ripresa delleattività finanziarie (+4,5%) e dalla timida riduzione dellepassività (-0.4%).

I primi commenti

I commenti ai dati diffusi non si sonofatti attendere. Secondo Carlo Rienzi, presidente del Codacons"Il calo del 9% equivale a uno spintone per migliaia di famiglie,giù nel baratro della povertà". Rienzi ribadisce l'importanzadi una politica economica che punti al rilancio dei consumi.

Lasituazione è particolarmente difficile per i pensionati che, sempre secondo il Codacons, hanno subito dal 2002 un'inflazionedoppia o tripla rispetto a quella ufficiale, e che sono costretti aridurre ulteriormente le spese.

La minima ai tempi della crisi

Secondo uno studio di Spi-CGIL, il46,2% dei pensionati fatica ad arrivare alla fine del mese edeve intaccare i propri risparmi o ricorrere a prestiti.Circa il 60% ha ridotto viaggi e vacanze, il 59% mangia meno alristorante o in pizzeria, e diserta il bar degli amici; il 48% harinunciato a cinema, teatro e concerti e, per vivere, ha accettatodi ridurre notevolmente la propria qualità di vita.

Ma il dato piùpreoccupante viene da quel 37% di pensionati che ha ridotto la spesaalimentare e deve chiedere aiuti ad altri componenti familiari.

Buone notizie?

Lo studio di Bankitalia evidenza peròanche buone notizie: la ricchezza netta, nel 2011, è pari a circa7,9 volte il reddito disponibile. Un dato comparabile conFrancia, Regno Unito e Giappone, che pone il nostro paese un gradinosopra Stati Uniti, Germania, e Canada.

Che gli italiani siano unpopolo di risparmiatori, non è però una novità: resta dacapire fino a che punto le famiglie italiane riusciranno a resisterealla crisi, facendo affidamento unicamente sul proprio risparmiopersonale.