Ben un milione di contribuenti. E' questa la potenziale platea per l'accesso, in merito agli studi di settore, al cosiddetto regime premiale. Questo dopo che, a valere sull'anno di imposta 2012, gli studi di settore ammessi a tale regime sono quasi raddoppiati passando anno su anno da 55 a 90.



A darne notizia nella giornata di ieri è stata l'Agenzia delle Entrate nel ricordare che possono accedere al regime premiale quei contribuenti che, relativamente a quegli studi di settore ammessi, dichiarano un volume dei ricavi o dei compensi pari o superiore a quelli risultanti dall'applicazione degli studi stessi.





Chi accede al regime premiale avendone i requisiti ha il vantaggio di essere escluso dagli accertamenti, ed in particolare da quelli che, di tipo analitico/presuntivi, risultano essere basati su delle presunzioni semplici. Inoltre, il contribuente in regime premiale può tra l'altro avvalersi in generale, per l'attività di accertamento, di un anno in meno per quel che riguarda i termini di decadenza.

Nella giornata di ieri, intanto, l'Agenzia delle Entrate ha reso noto alcuni dati importanti. Trattasi di analisi statistiche che l'Amministrazione finanziaria dello Stato ha realizzato, avvalendosi del supporto della società Sose, su dati dichiarativi degli anni 2010 e 2011. Ebbene, dall'analisi è emerso che i soggetti interessati per gli studi di settore al regime premiale hanno fatto registrare un aumento dei ricavi dichiarati di 1,5 miliardi di euro, ed un aumento dei redditi dichiarati per complessivi 900 milioni di euro.