Chi ha un figlio disabile, e usufruisce di permessi o congedi per stargli vicino, dovrà recuperare il tempo perso a livello contributivo prima di poter andare in pensione: lo prevede la riforma Fornero. La segnalazione di questa anomalia legislativa arriva da Fabio Di Stefano, consigliere della provincia di Cuneo nel gruppo Misto, ed è stata raccontata negli scorsi giorni dalle pagine del quotidiano La Stampa.

Lo sfogo di Di Stefano è amaro: "La riforma Fornero è riuscita ad affossare chi quotidianamente vive il disagio della disabilità". Si apre un ulteriore capitolo, quindi, riguardo ai problemi causati dalla tanto contestata legge promossa dall'ex ministro del lavoro all'epoca del governo Monti.

Oltre alla schiera degli esodati e dei Quota 96 della scuola, l'ultima e più recente polemica emersa in merito è quella riferita ai cosiddetti "esodati del sangue": la Fornero ha "cancellato" i contributi previdenziali relativi ai giorni in cui i donatori si sono assentati dal lavoro per il prelievo, costringendoli di fatto a restare in attività alcuni mesi in più o, in alternativa, ad accettare una penalizzazione economica sulla pensione.

Ma torniamo a descrivere il problema sollevato dalle famiglie con figli disabili, che presenta aspetti molto simili: per un genitore, ogni beneficio fruito grazie alla legge 104 (legge quadro sull'handicap) deve essere recuperato prima di ritirarsi dall'attività lavorativa, pena (anche in questo caso) la decurtazione di una percentuale sull'assegno pensionistico. 

La norma paradossale è spiegata anche dal sito Handylex, che si occupa dei diritti dei disabili: il lavoratore di età inferiore ai 62 anni, per non subire penalizzazioni, deve raggiungere i 42 anni e 2 mesi di contribuzione effettiva (41 anni e 2 mesi se è una donna).

Se i permessi lavorativi, i congedi o assenze di altro tipo non consentono di raggiungere questo limite minimo, il padre o la madre del disabile dovrà proseguire il servizio effettivo fino al raggiungimento del limite prescritto o attendere il raggiungimento dell'età utile per il pensionamento di vecchiaia.

"Oltre il danno di dover vivere le difficoltà giornaliere della disabilità di un figlio - afferma Di Stefano - la beffa , in quanto alla fine quello che era ipotizzato come un aiuto, viene fatto pesantemente ripagare.

Adesso solo un intervento normativo potrà sanare questa situazione, non c'è altra strada".

Il (ritrovato) governo Letta, dopo le ultime carambolesche vicende in Parlamento, riuscirà a correggere gli errori della Fornero e a dare vita ad una nuova riforma delle Pensioni